Password che passione. Ogni possessore di computer ne ha una quantità imbarazzante, e in costante aumento. Tra caselle mail (al plurale), social network, conto bancario, sicurezza del computer e varie, lo sforzo di memoria che si richiede è picodellamirandolesco. Molti, più pigri e imprudenti, si rassegnano a usare la stessa per qualsiasi cosa. Altri, paranoici e attivissimi, cambiano codice con la frequenza di un’agente del Kgb braccato dalla Cia.
In questa messe di nomi, soprannomi, di membri della famiglia, del cane, del personaggio letterario preferito, di anniversari di laurea, maturità, matrimonio, nascita del primogenito e quant’altro, si è scoperto che moltissimi codici sono comuni a migliaia, se non milioni, di utenti. Questo è il risultato di uno studio di Mark Burnett, esperto di sicurezza su internet: la password più diffusa al mondo è…. “password”. Seconda, terza, quarta e sesta piazza spettano a, rispettivamente, “123456”, “12345678”, “1234” e “12345″ (video).
Quinto arriva “qwerty”, e se vi state chiedendo il motivo è sufficiente guardare la vostra tastiera. Settimo “dragon” e ottavo “pussy” (lett. “micio”, volg. “figa”). Se è vero che gli uomini pensano sempre a quella, si spiega perché ritengano facile ricordarsela come password. Nona e decima posizione, sempre perché i luoghi comuni hanno alla propria base solide verità, sono occupate da “baseball” e “football”. Quindi dietro ai codici standard – “password”, serie numeriche o “qwerty” – troviamo due delle cose veramente importanti nella vita di un uomo: lo sport e i gattini. Lascia perplessi la presenza dei draghi.