Anastacia, star anti-tumori, canta (e fa flop) vicino alla discarica tossica

Anastacia, star anti-tumori, canta (e fa flop) vicino alla discarica tossica

«We welcome Anastacia to the smoking dirty land», così recitava una striscione appeso ad un balcone proprio a pochi metri dallo stadio Moccia di Afragola, luogo in cui domenica 15 luglio si è esibita la superstar americana. Secondo gli organizzatori doveva essere una serata irripetibile per l’intero hinterland napoletano, un’artista di quel calibro non si era mai vista da quelle parti. Eppure la risposta è stata tutt’altro che positiva. L’arena è rimasta semivuota, dei circa 5mila spettatori pronosticati se ne sono visti poco più di mille, tra biglietti omaggio e paganti. 

Al flop del concerto hanno fatto eco le proteste dei cittadini. Il palco sul quale è salita “la donna bianca con la voce nera” si trova nell’area denominata Cantariello, uno spazio di circa 10mila metri quadrati al confine tra Casoria e Afragola, in cui sorge anche una vera e propria discarica a cielo aperto, che emette fumi tossici da ormai 12 anni. Le proteste di chi chiede la bonifica del territorio sono rimaste finora inascoltate, per questo, loro al concerto non ci sono andati. E anzi, hanno appeso ai loro balconi striscioni di contestazione. Il più emblematico è di certo quello che campeggiava proprio dietro al palco: “Bonifica Cantariello”.

Un appello gridato in faccia agli organizzatori seduti rigorosamente in prima fila, contro i quali si sono levati cori di protesta anche all’esterno dello stadio, dove un centinaio di manifestanti ha gridato il proprio dissenso. Secondo Salvatore Iavarone di Legambiente: «Sono stati utilizzati fondi pubblici che potevano essere spesi per l’ambiente, in un’area dove la gente ha linfomi e tumori e non respira la notte. Denunceremo tutto alla Corte dei Conti».

Dulcis in fundo, ignoti si sono introdotti nella discarica sotto sequestro, e dopo aver divelto il cancello hanno depositato altre 9mila tonnellate di immondizia di ogni genere, riuscendo così a coprire il fetore proprio quando la cantante di Chicago faceva vibrare la sua ugola. «Con quale mandato? – si chiede Antonio Amato, presidente Commissione regionale bonifiche ed ecomafia – . Un caso? E chi si è adoperato con questi mezzi?».

Un paradosso per la cantante che nel 2003, dopo che i medici le diagnosticarono un tumore al seno, decise di dare vita a una fondazione per la raccolta fondi e la sensibilizzazione proprio su queste tematiche, diventando una testimonial internazionale della lotta al cancro. Eppure domenica cantava tranquillamente a pochi passi da una bomba ecologica. 
 

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