Le dieci persone che per tutta una vita hanno fatto finta di essere di sinistra. Per l’occasione fanno la loro comparsa le coppie. In questa graduatoria ce ne sono due: le abbiamo scelte perché ai nostri occhi paiono un sodalizio indissolubile. Leggete e capirete.
10) Rondolino&Velardi
Per alcuni il semplice sospetto ch’essi possano aver votato più volte Berlusconi, è semplicemente un dato di fatto. Persino a D’Alema, che ne disponeva affettivamente, i conti non tornerebbero. Critici con la sinistra, ma dal suo interno: da anni si vendono questa panzana, a cui non crede più nessuno. Escluderli dalla top ten avrebbe significato imprimere un duro colpo al progetto di una vita.
9) Sabina Guzzanti
Una vita incessantemente contro. Una vita sulle barricate antiberlusconiane. Una vita infinitamente di sinistra. Una vita a spaccare il capello a quelli di destra. Doveva essere una storia luminosa da consegnare ai nipoti, e invece la nostra pulcella de Trastevere si schianta sul promontorio Lande insieme a Samantha De Grenet. Una tragedia.
8) Piero Sansonetti
Dedica alla cura del capello almeno un paio d’ore al giorno e se nei ritagli di tempo c’è da trovare anche una seppur minima giustificazione a una puttanata cosmica (o anche al puttanaio cosmico) di Silvio B., lui la troverà e immediatamente la sparerà in tv, dove misteriosamente continuano a chiamarlo in quota sinistra. Nei suoi confronti l’Unità è stata estremamente laica, avendolo tenuto per anni sotto copertura.
7) Giulia Maria Mozzoni Crespi
È tutta la vita che l’ex zarina del Corriere della Sera cerca di confondere la sua destritudine spinta con ’sta menata delle betulle del Fai.
6) Renzo Rosso
Produce braghe ma si crede il Dalai Lama. E fin qui passi. Considera coglioni tutti quelli che non si chiamano «Renzo Rosso» e che non hanno fondato la Diesel. E anche questo passi. Ma poi pretende di dettare la linea politico-morale del Paese e questo francamente è un filo eccessivo. Faccia serenamente la grana e non rompa i coglioni.
5) Carlà Bruni Tedeschi
Il giochino già particolarmente esasperato in età puberale – fregava i fidanzati alle sue amiche sin dai tre anni – si fa decisamente scoperto quando acchiappa quel tamarro di Sarkò e si piazza all’Eliseo. Adesso, se solo si azzarda a chiedere la tessera dell’Arci le sputano in un occhio.
4) Maurizio Costanzo
Il suo caso fa letteratura, ma non è riproducibile in vita. Drena fondi illimitati al padrone, nel caso Silvio B., opponendogli eroismi inesistenti che lo rendono inattaccabile.
3) Diegone Della Valle
Nel lontano ma indimenticabile 2006, in quel di Vicenza confindustriale, l’uomo dai plurimi pallini volle farci credere – insorgendo pubblicamente contro Silvio Berlusconi – che lo spirito di Luciano Lama si era impossessato di lui.
2) Fausto e Lella Bertinotti
Li proponiamo insieme per un motivo semplice: nei quasi quattromila salotti frequentati in 5 anni di presidenza della Camera, la coppia pareva un unico faccione imbellettato.
1) Miriam Bartolini, in arte Veronica Lario
Si copre a sinistra sin dall’educazione dei figli, infliggendo alle creature l’atroce contrappasso della scuola steineriana. Disprezza le amicizie del legittimo consorte cui oppone un pensoso Massimo Cacciari. Vive in cella come il priore di Bose, ma quando esce dall’anonimato scrive indignata alla gazzetta comunista di Ezio Mauro per denunciare quello zozzone del marito. E appena c’è da spolparlo allegramente per il divorzio, abbraccia la destra sociale e lo asfalta.