Ma quanto è pericoloso andare in motorino?

Ma quanto è pericoloso andare in motorino?

L’analisi dell’Istat

Rischio incidenti mortali più elevato il sabato, la domenica e al mattino presto

Il giovedì e il venerdì sono i giorni della settimana in cui si concentra il maggior numero di incidenti (11.438 e 11.458 rispettivamente) e di feriti (13.322 e 13.394 rispettivamente), mentre il sabato presenta la frequenza più elevata per i decessi (247). L’indice di mortalità presenta il valore massimo (3,6 morti ogni 100 incidenti) la domenica, seguito dal sabato (2,6 morti ogni 100 incidenti).
Soltanto il sabato e la domenica l’indice di mortalità per i motoveicoli è superiore alla mortalità nel complesso, mentre negli altri giorni della settimana l’indice risulta sempre più basso.

Per quanto concerne la distribuzione di incidenti e feriti durante l’arco della giornata si registra un picco tra le 17 e le 19, quando si cumulano gli effetti dell’aumento della circolazione dovuto agli spostamenti dal luogo del lavoro verso l’abitazione con altri fattori, quali l’accumulo di stress da lavoro e la difficoltà di percezione visiva per la riduzione della luce naturale non ancora sostituita da quella artificiale.
L’indice di mortalità raggiunge valori molto elevati tra le 4 e le 6 della mattina. In questa fascia oraria la mortalità per incidenti con i veicoli a due ruote è superiore alla mortalità del totale degli incidenti.

Più incidenti mortali su veicoli a due ruote isolati

La maggior parte degli incidenti stradali in cui è coinvolto un veicolo a due ruote avviene tra due o più veicoli (80% dei casi). I restanti casi (20%) riguardano sinistri in cui è coinvolto un veicolo a due ruote isolato.
Nell’ambito degli incidenti tra veicoli, la tipologia più diffusa è lo scontro frontale laterale (40,8% dei casi), seguita dallo scontro laterale (18,1% dei casi). Tra i sinistri che riguardano veicoli isolati, la fuoriuscita rappresenta il caso più diffuso (7,7%). L’investimento di pedone rappresenta il 4,6% degli incidenti.

Guida distratta e velocità troppo elevata principali cause di incidente

L’analisi delle circostanze accertate o presunte di causa di incidente che coinvolge almeno un motoveicolo mette in evidenza come, nell’ambito dei comportamenti errati di guida, la guida distratta, la velocità troppo elevata e il mancato rispetto delle regole di precedenza sono le prime tre cause di incidente (escludendo il gruppo residuale delle cause di natura imprecisata). I tre gruppi costituiscono complessivamente il 47,6% dei casi.
Con riferimento alla categoria di utenti della strada, per i veicoli a due ruote si nota una percentuale più alta di cause legate sia alla velocità troppo alta, soprattutto sulle strade extraurbane, sia al mancato rispetto delle regole di precedenza sulle strade urbane.
Analizzando il fenomeno per tipologia di motoveicolo si evidenzia come per i ciclomotori la terza causa sia il mancato rispetto delle regole di precedenza, con una percentuale molto elevata per i motocicli.

Principali vittime i giovani adulti

I morti in incidenti stradali con almeno un veicolo a due ruote sono 1.244, di cui il 91% sono uomini. La classe di età in cui si registra il maggior numero di decessi è tra 30 e 44 anni: un morto su tre è un giovane adulto (il 33% dei morti è nella classe di età 30-44 anni). Per le donne, si registra un picco anche nelle età anziane, oltre i 65 anni di età: si tratta di un discreto numero di donne che muoiono investite da motoveicoli. Per quanto riguarda i feriti in incidenti stradali con un veicolo a due ruote, le età per le quali si registrano frequenze più elevate sono, per entrambi i sessi, quelle comprese tra 30 e 44 anni.

L’età dei morti o feriti (30-44 anni) dimostra come il motoveicolo sia diventato un mezzo alternativo all’automobile per gli spostamenti sistematici “casa-lavoro”. Il calo che si registra nelle fasce di età successive (dai 45 anni in poi) si può imputare sia ad un numero inferiore di utilizzatori, sia ad una maggiore consapevolezza dei pericoli del mezzo e della strada dovuta all’esperienza di guida.
Dai 18 ai 29 anni il numero di utilizzatori delle due ruote aumenta considerevolmente e quindi si riscontra un trend crescente anche nel numero degli infortunati. Nell’età post-lavorativa, invece, il motoveicolo diventa una scelta e non più una necessità, con un andamento costante del numero di infortunati.

Rispetto all’obiettivo fissato dall’Ue nel Libro Bianco del 2001, che prevedeva la riduzione della mortalità del 50% entro il 2010 per l’incidentalità stradale nel complesso, l’Italia ha raggiunto una diminuzione del 42,4% del numero dei morti. Analizzando l’andamento del numero dei morti che si è avuto nello stesso periodo, per gli incidenti in cui sia stato coinvolto almeno un motoveicolo, la riduzione risulta solamente del 19,2%.
La riduzione del numero dei morti, registrata per tutte le classi di età, è stata chiaramente più consistente nelle età in cui era più elevato il numero delle vittime.

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Infografica — Gli incidenti stradali in Italia

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