Non dite a Casini che l’Italia è un po’ più grande di Montecitorio

Non dite a Casini che l’Italia è un po’ più grande di Montecitorio

Meno male che c’è Pierferdinando Casini. L’uomo che sa parlare, chiaro, alla gente. In un’intervista alla Stampa di domenica 22, spiega quello che serve al Paese: un bel mattone anti-spread: «La nuova legge elettorale». Anche se il paese ha fatto i compiti a casa, come dice Monti, «serve dare un segnale forte ai mercati e al popolo italiano». E come sarà, la nuova legge elettorale? «Noi chiediamo un proporzionale puro, con preferenze». Ma «occorre un compromesso». E quando? Nicchia: meglio entro agosto, sempre se si trova un compromesso. E il rischio di elezioni anticipate? «Se qualcuno pensasse di togliere la fiducia a questo governo sarebbe un pazzo». Posizione decisa. Però «se ci fosse una valutazione comune, sarebbe un altro discorso». Ah ecco. Ma allora, lo candida Monti? «Gli voglio troppo bene per esporlo a candidature intempestive», quindi basta aspettare. Però «il prossimo governo sarà politico». Mmh. Ma almeno l’Udc guarda a sinistra? Certo: «Si può fare a meno dell’area socialista?» si chiede. Anche se «Bersani e Franceschini dicono: Casini non metta veti. Di Pietro dice: Casini vuol fare il padrone in casa altrui. Ma Casini fa un’altra gara!». E cioè? «Intendo mettere me stesso e il mio partito al servizio dell’organizzazione del polo della responsabilità e del buon governo». Adesso è chiaro: non si capisce nulla, se non che Casini sa parlare, chiaro alla gente. E non le dice niente.

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