Quattro moschettieri quattro personaggi diversi. Il campione, la star è Aldo Montano. Livornese, classe ’78 è quello da riviste patinate, che si è fatto tagliare i capelli facendo vedere la scritta “God save the queen”. È stato il primo atleta schermitore a essere popolare non solo per le grandi imprese sportive. Il suo fidanzamento con la showgirl Manuela Arcuri lo portò sulle copertine di tutti i rotocalchi di cronaca rosa e la sua popolarità divenne inaspettatamente ancora più vasta.
Nel 2006 ha partecipato al reality show “La fattoria”, dove gli è stata garantita comunque un’ora al giorno di allenamenti di scherma. Ora è legato alla showgirl Antonella Mosetti: “Dopo le Olimpiadi vogliamo le nozze e un figlio”, parola della coppia. Due anni fa rischiò anche la vita, dopo aver mangiato un tortino al formaggio in un noto ristorante di Milano Marittima, rimase vittima di uno shock anafilattico in seguito a una intossicazione alimentare.
Una vicenda che Montano, intollerante ai latticini, si è conclusa con un risarcimento da 35mila euro. Chi lo difendeva? Gaspare Lo Schiavo, penalista napoletano nonché arbitro internazionale di scherma, anche lui a Londra. Dal fuoriclasse che ha vinto un oro, un argento e due bronzi olimpici al giovanissimo della squadra. E’ Luigi Samele, la gloria di Foggia, per un quartetto che è decisamente meridionale visto che al livornese Montano si affiancano i napoletani Occhiuzzi, Tarantino, e il pugliese Samele, astro nascente della sciabola italiana.
Nel ‘94 il primo approccio con lo sport nobile per antonomasia. Gli anni di formazione al club scherma Foggia, sotto la guida del tecnico Vincenzo Acquaviva. Poi un anno sabbatico. “Mi ero un po’ stufato della scherma, così mi fermai e provai altri sport, come il basket e il calcio ma poi tornai al primo amore e non me ne sono pentito”. Nel 2005 il trasferimento al gruppo sportivo della Guardia di finanza. La sua carriera, in cui tante pagine sono ancora da scrivere, è già costellata di numerosi risultati di prestigio: con la nazionale, l’oro a squadre agli Europei di Lipsia, in Germania e l’argento ai campionati del mondo in Francia, a Parigi.
A Londra fanno il tifo per lui la sua famiglia e la sua ragazza, Alessandra Lucchino, anche lei sciabolatrice della nazionale. Nel 2007 aderì anche al Comitato “Foggia per Veltroni”. Un quartetto meridionale con la presenza di Gigi Tarantino e Diego Occhiuzzi. Dall’alto dei suoi 40 anni a novembre l’ultimo assalto per lo sciabolatore nato ad Ottaviano. Proprio lì vicino, a Pollena Trocchia, ha voluto costruire il suo futuro una palestra, la Champ nella quale allena giovani campioncini. Con chi? Con quel Diego Occhiuzzi che è compagno di squadra in nazionale (ha vinto a Londra anche l’argento individuale) e di affari nella vita.
Un istrione, Tarantino segnato dalla vita. Il padre Antonio l’ ha perso in un rogo appiccato da una sigaretta, pochi mesi dopo la morte per malattia della madre Maria Antonia. Con Montano praticamente si conoscono da sempre. La Federazione lo ha spesso multato perché si tingeva i capelli dopo ogni vittoria. Chi è il suo allenatore? Beh, c’è pure, ma fa da sé. Però i risultati alla fine si vedono. Ora, dopo aver vinto un argento e tre bronzi olimpici, ha deciso di appendere la sciabola al chiodo. Insegnerà ai bambini con Occhiuzzi che metterà l’infradito al piede per andarsene a Forio d’Ischia. Questi sono gli sciabolatori azzurri. Una squadra fortissimi.