PALERMO – All’indomani delle dimissioni del generale Ugo Marchetti da vicesindaco e assessore al bilancio del comune di Palermo, «una scelta irrevocabile maturata progressivamente», salta agli occhi un’anomalia. Come riferisce a Linkiesta una fonte che chiede l’anonimato, «perché aspettare quattro giorni, la conferenza stampa sarà mercoledì prossimo, per motivare la scelta di Marchetti? Cosa sta succedendo all’interno della giunta di Leoluca Orlando?». Dall’entourage di Orlando si giustificano così:«Molti assessori avevano questa settimana come settimana di vacanza». Sarà.
Intanto in città non si parla d’altro. Colui che avrebbe dovuto «rivoluzionare» le casse della quinta città d’Italia ha rassegnato le dimissioni, a meno di tre mesi dall’insediamento. Perché? «Da diversi giorni il clima in giunta non era dei migliori. Le prime frizioni fra Orlando e Marchetti nascono con la nomina del nuovo direttore generale, Luciano Abbonato. Quando la giunta votò la delibera alla nomina del nuovo direttore generale Marchetti si assentò. Secondo lei, perché?», si domanda un consigliere comunale del capoluogo siciliano.
La scelta di Abbonato non piacque affatto a Marchetti, che mal digerì la nomina. «Abbonato è sempre stato un uomo di Orlando. È stato anche direttore generale di Caltanissetta. È uno che non le qualità per un comune come Caltanissetta, figuriamoci per una metropoli come Palermo», sottolinea con Linkiesta un dirigente del Pd siciliano. «È uno che guarda i consigliere comunali dall’alto in basso, ostenta competenze che non ha».
Ma non fu l’unica nomina che fece inalberare Marchetti. Anche i fedelissimi di Orlandoai vertici delle partecipate non sono andati giù all’ormai ex assessore. E proprio Marchetti lascia nella mani “du usinnacollando” un bilancio critico e la grana delle partecipate, «eredità della passata gestione firmata Diego Cammarata». All’origine del crac ci sono la Gesip, l’Amia, l’Amat, che occupano migliaia di dipendenti e svolgono servizi essenziali quali la raccolta dei rifiuti, la manutenzione del verde e i trasporti urbani, che si sono rivelate nel corso degli anni un pozzo senza fondo.
L’ex assessore Marchetti aveva cominciato a studiare la situazione contabile della partecipate perché «il problema vero sono i debiti finanziari e di funzionamento delle partecipate». Il primo nodo da sciogliere per il futuro assessore sarà infatti quello della Gesip. Un azienda con all’incirca 1.900 dipendenti, che dovrebbe occuparsi della manutenzione di aiuole, asili, della pulizia di impianti sportivi ed edifici comunali, oltre che di trasporto di disabili. «Un’azienda che perde un milioni di euro al mese», spiega a Linkiesta un ex consigliere comunale. La società non ha mai generato utili, e fra 15 giorni rischierà di trovarsi senza contratto se non dovessero arrivare risorse da parte del governo Monti.
Altro nodo da sciogliere è quello dell’Amia, società che gestisce i rifiuti. Una società che ha ben 2.600 dipendenti, 400 di questi assunti per scambio padre-figlio, e la restante parte in maniera clientelare», sottolineano a Linkiesta. Oggi l’Amia è commissariata, e ha un debito che si aggira intorno ai 180 milioni di euro. A ottobre il tribunale fallimentare dovrà pronunciarsi definitivamente sul destino della società, che chiede per risanare la casse almeno 16 milioni in più l’anno.
Grave è anche la situazione dell’Amat: l’azienda dei trasporti pubblici del comune di Palermo ha all’incirca duemila dipendenti, con una spesa per il personale che supera i 76 milioni di euro. «L’Amat ha un’esposizione bancaria di 40 milioni di euro». Ma vanta un credito «verso il Comune che è difficilmente esigibile di 13 milioni di euro», osservaun ex consigliere comunale.
Sullo sfondo c’è la spending review decisa dal governo Monti che avrebbe tagliato le casse di Palazzo delle Aquile per 16 milioni di euro già dal 2012. Musica per le orecchie del successore del generale Ugo Marchetti, che probabilmente verrà nominato già mercoledì prossimo nel corso della conferenza stampa convocato dal sindaco Orlando. Secondo alcune voci di corridoio il prossimo assessore potrebbe essere Sebastiano Torcivia, ordinario di Economia aziendale all’Università di Palermo, già capo dei revisori dei conti in una precedente giunta Orlando.