Sospetti, conferme, epurazione. Non ci ha pensato due volte la Federazione Olimpica tedesca (DSB), che giovedì sera ha costretto la canoista 23enne Nadia Drygalla a lasciare in un colpo solo squadra, villaggio olimpico e speranze di medaglia. La giovane di Rostock è accusata infatti di avere legami con l’estrema destra: il fidanzato sarebbe uno degli esponenti di spicco del gruppo “Nationale Sozialisten” di Rostock, città natale di entrambi, e sarebbe stato avvistato a diversi congressi dell’NPD, il partito neo-nazista tedesco.
La “cacciata” è avvenuta dopo un fitto colloquio avvenuto tra l’atleta stessa ed alcuni rappresentanti della federazione, tra cui il presidente della Federazione Canottaggio Mario Woldt e Michael Vesper, coordinatore della missione olimpica tedesca. Secondo quanto trapelato finora, l’atleta avrebbe dato il suo benestare alla decisione dei suoi dirigenti. “La signorina Drygalla ha dichiarato, al termine della discussione, di non voler diventare un peso per la spedizione tedesca, acconsentendo a ritornare in patria anzitempo”.
Drygalla non è la prima atleta ad essere espulsa dai Giochi di Londra 2012. Prima di lei era toccato a Voula Papachristou, atleta greca di salto triplo e al difensore della Svizzera Michel Morganella, entrambi per aver pubblicato due messaggi razzisti su Twitter. Due giorni fa, invece, la stessa sorte era toccata a Jae Cheol Lee, tecnico sudcoreano della vela, sorpreso ubriaco in piena notte nel villaggio olimpico, con il tasso alcolemico due volte superiore ai limiti consentiti.