“28 anni, da precari a imprenditori. Ma quante tasse!”

“28 anni, da precari a imprenditori. Ma quante tasse!”

TORINO – «Pony express zero emissioni, buongiorno, come posso aiutarla?». È quella di Marco Actis la voce che ci risponde al 3668122423. Insieme al suo socio e grande amico Davide Fuggetta, da circa un anno stanno sperimentando ciò che letteralmente significa ‘inventarsi un nuovo lavoro’. Entrambi ventottenni, originari d’Aosta ma torinesi d’adozione, i due piano piano si sono conquistati la fama di pony express più veloci della città. Oltretutto senza inquinare. Come? Grazie ad uno speciale motore particolarmente ecologico: le proprie gambe. «Il nostro servizio funziona come un classico pony express, ma è completamente svolto in bicicletta e quindi, oltre a non incrementare il traffico e occupare i posteggi, non produce alcun tipo di sostanza inquinante», racconta Actis.

E quando piove chi li porta i pacchi? «Noi copriamo tutto il territorio di Torino e in qualsiasi condizione meteorologica, con zaini e attrezzature impermeabili – continua – e riusciamo anche ad avere i prezzi più competitivi della piazza, non essendo soggetti al caro benzina ed avendo costi di manutenzione dei mezzi molto contenuti». L’idea è nata una sera di agosto dello scorso anno ed è assolutamente figlia della crisi. «A tutti e due era scaduto il contratto di lavoro a tempo determinato, e non avevamo alcuna prospettiva concreta di trovarne un altro a breve». Marco, laureato in lettere, era un precario della scuola, uno dei circa 200 mila insegnanti che adesso si stanno preparando al mitico concorsone indetto da Profumo. Davide invece lavorava in un’officina meccanica. «Il progetto ci è sembrato brillante, di certo non siamo due ragazzi che temono la fatica e l’avventura – dice ancora Actis – così abbiamo deciso di metterci in gioco e di lanciarci, per costruire qualcosa di importante per noi e che allo stesso tempo si prendesse cura dell’ambiente e degli spazi che abitiamo».

Già, perché di certo non potevano farsi mantenere dai genitori, che sono riusciti appena a dar loro un piccolo aiuto per iniziare l’attività. Il padre di Marco, un lattoniere che ripara tetti e grondaie, e quello di Davide, sindacalista in Cgil, hanno creduto fin da subito nella scelta dei figli. Così, quando ancora le srl semplificate con un euro di capitale sociale non erano entrate in vigore, con circa 15 mila euro – spesi quasi tutti in pratiche burocratiche (autorizzazioni, assicurazioni, Inps e Inail), oltre all’affitto della sede – i due amici sono saltati in sella alle loro speciali biciclette portapacchi. 

Ma quali sono state le maggiori difficoltà dopo la partenza? «È stato curioso perchè per esempio alla camera di commercio non sapevano bene come inquadrarci essendo la nostra un’attività nuova, ma sinceramente non abbiamo avuto impedimenti. Certo i costi tra varie autorizzazioni, licenze, i noti inps e inail, non sono irrisori soprattutto per chi come noi lavora “sui 5 euro”». E poi? «All’inizio abbiamo fatto fatica a farci conoscere e a guadagnarci la fiducia di una cultura ancora restia all’uso della bici – confessa Actis – però abbiamo anche ricevuto molti incoraggiamenti, che ci hanno dato la forza e l’entusiasmo di continuare».

Dopo un primo anno difficile, adesso i conti cominciano a tornare, e i due a fine mese riescono finalmente a ricavarci uno stipendio minimo, al netto delle spese annuali (che suddivise per mese ammontano a circa 1.000 euro). Un po’ di clienti hanno quindi cominciato a fidarsi di loro. Si tratta generalmente grandi compagnie assicurative, studi di avvocati e notai, editori, laboratori fotografici e di stampa, negozi e ristoranti. «Abbiamo inoltre l’autorizzazione per la posta raccomandata e un’altra licenza di tipo alimentare, con la quale distribuiamo regolarmente pasti a domicilio e la spesa a km0», aggiunge Actis.

Insomma ci si può rivolge ai pony express eco-compatibili quasi per tutto. «Possiamo portarti il pane a casa, l’aspirina, andarti a ritirare le chiavi in ferramenta, le foto, portare regali o mazzi di fiori, libri, vini e giornali, distribuire la tua posta con spedizioni singole o multiple. Abbiamo inoltre sempre a disposizione circa 50 euro per le tue commissioni», si legge sul loro sito. Una formula molto ‘umana’ che sa d’altri tempi, e che pare essere molto apprezzata dalla clientela, unita alla grande l’affidabilità e alla puntualità.

Qual è allora il futuro dei pony a zero emissioni? «Il progetto al momento più interessante è riuscire a coprire con il nostro servizio tutti i comuni della cintura torinese – conclude il ‘ciclo-trasportatore’ – è un progetto da un certo punto di vista molto ambizioso, ma a nostro avviso più che mai realizzabile e, aggiungerei, necessario». Anche perché in realtà non si tratta di una novità assoluta, ma di un esperimento già avviato in città come Milano, Roma, Bari, Bologna. Per non parlare del Nord Europa, dove ormai è quasi la normalità, nonostante le condizioni atmosferiche siano ben peggiori delle nostre. Veloce, economico ed ecologico: ecco dunque la ricetta del pony express in bicicletta. Si pensi che con 500 calorie (corrispondenti a 100 grammi di zucchero o 55 grammi di benzina) un ciclista pedala per ben 37 km, mentre il motore di un’auto di media cilindrata si spegnerebbe già dopo 700 metri circa. 

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