Forse non è stata proprio un ottima idea, o forse il ragazzo greco 27enne, autore di questa bravata non sapeva che in Grecia anche per reati informatici si va in galera.
Tutto per aver creato una pagina Facebook in cui il monaco greco ortodosso, Elder Paisios, morto nel 1994 e celebre tra i religiosi greci e russi, viene ritratto con, di fronte, un enorme piatto di pasta e viene chiamato ironicamente Geron Pastitsios. Un gioco di parole, che deriva da un piatto tipico greco simil-lasagna, chiamato appunto Pastitsios.
L’accusa è di blasfemia, e sebbene non sia confermato, secondo quanto gira su twitter (hashtag #FreeGeronPastitsios, per saperne di più) sembrerebbe che tutto sia partito dal partito greco Alba Dorata, che il 17 settembre avrebbe chiesto un’interrogazione parlamentare per fermare l’umiliazione del ricordo di Padre Paisios. Da tempo il monaco è uno dei simboli del movimento ultranazionalista greco. Di fronte alla richiesta, il governo non si sarebbe opposto.
Ma non solo Alba Dorata. La polizia digitale aveva ricevuto migliaia di e-denunce provenienti da persone residenti in diversi paesi in tutto il mondo, che segnalavano la pagina facebook in cui comparivano bestemmie e insulti contro l’anziano Paisios e cristianesimo ortodosso. La polizia digitale durante i rilievi ha sequestrato il portatile contenente file e altre tracce che conducono all’amministratore della pagina in questione, non lasciando via di scampo al 27enne greco.