Steinbrück, una vita per l’Spd: il Bersani tedesco sfiderà la Merkel

Steinbrück, una vita per l’Spd: il Bersani tedesco sfiderà la Merkel

BERLINO. – Da oggi si apre di fatto la campagna elettorale in Germania. Con tanto di scoop del quotidiano Bild consegnato caldo questa mattina ai lettori, il partito socialdemocratico (Spd), principale forza oppositrice in Parlamento, ha sciolto l’enigma riguardo al candidato che sfiderà Merkel nelle elezioni di ottobre 2013. Si tratta di Peer Steinbrück, ex ministro delle Finanze della Grossekoalition proprio accanto a Merkel, viene dall’ala destra dell’Spd e può raccogliere voti tra gli insoddisfatti di Cdu e Fdp (il partito liberale). Secondo i sondaggi, è per Steinbrück praticamente una missione impossibile. Ma la difficile situazione in Europa e le delicate questioni di politica interna tedesca, lasciano spazio a sorprese.

Fino ad oggi erano tre i possibili candidati alla cancelleria per l’Spd. Frank Walter Steinmeier, ex vice cancelliere della Grande Coalizione e il presidente del partito Sigmar Gabriel. Secondo una strategia politica che ha ricevuto non poche critiche, l’SPD ha scelto di mantenere il mistero sullo sfidante di Merkel fino alla noia. “La K-Frage”, come l’aveva ribattezzata la stampa tedesca era diventato il tormentone nel vuoto di notizie estivo. Il dubbio doveva essere sciolto a fine anno, ma probabilmente qualche consulente di campagna deve aver suggerito che il gioco è bello quando dura poco.

In una conferenza stampa convocata oggi pomeriggio nella Willy-Brandt Haus, la sede del partito, la troika dell’Spd ha ufficializzato l’annuncio e ha annunciato i campi di battaglia della campagna elettorale: la riforma del sistema pensionistico e l’Europa in primis. «Accetto questa sfida per vincere le elezioni. Vogliamo sciogliere questo governo. È fallito e lo vogliamo sostituire non solo in parte ma interamente», ha detto Steinbrück in un breve messaggio in cui ha difeso la coalizione con i verdi, nonostante i numeri attualmente contrari. Sui contenuti della sua candidatura ha rimandato alla prossima settimana «per una questione di stile», volendo prima informare i suoi.

Al suo fianco, Sigmar Gabriel ha tagliato corto e con un sorriso ha detto: «Nell’Spd nulla è cambiato: alla fine Helmut Schmidt ha sempre ragione». E il fatto è che l’ex cancelliere Schmidt, il personaggio politico più rispettato in Germania secondo i sondaggi, si è espresso già da tempo a favore di una candidatura di Steinbrück.

Secondo un sondaggio dell’istituto Forsa di questa settimana, in un ipotetico scontro diretto, Merkel avrebbe vinto contro Steinmeier con un distacco di 21 punti, contro Steinbrück con un distacco di 23 e contro Gabriel di 44. Già da tempo la scelta si era definita come un testa a testa tra i primi due. Pur partendo avvantaggiato, Steinmeier ha già perso il confronto con Merkel nelle elezioni del 2009.

La scelta è dettata dalla crisi che soffoca l’Europa. Steinbrück è stato un Ministro delle Finanze molto apprezzato ai tempi della Grande Coalizione, nonché il primo a portare la Germania unificata al pareggio. Negli ultimi mesi si è distinto per essere il critico più autorevole e competente della politica europea della Merkel, all’interno di un partito che rischia di perdere un profilo politico chiaro riguardo alla crisi per il fatto di aver offerto appoggio esterno alle iniziative europee della cancelliera.

In questo contesto, la proposta di Steinbrück presentata questa settimana sulle pagine della Süddeutsche Zeitung di un progetto di regolamentazione bancaria che prevede un limite per i bonus dei top-manager, l’interruzione dei canali di infezione che collegano i servizi bancari classici con le operazioni di investment banking e la ristrutturazione delle agenzie di rating in fondazioni per limitarne l’eccessivo potere, suonava già a campagna elettorale. Si tratta in fin dei conti, finalmente di “qualcosa di sinistra” che se anche non tocca uno dei temi più accattivanti della campagna elettorale, cavalca la crescente insofferenza dei cittadini verso gli istituti di credito.

Gerd Langguth, professore di Scienze e Politiche all’Università di Bonn e biografo di Merkel ha detto che la decisione è «sorprendente» perché Steinbrück, «ha molti nemici all’interno del partito». È fuori dubbio però secondo Langguth che riuscirà a «cacciare voti tra gli insoddisfatti della Cdu». Thorsten Denkler, analista della Süddeutsche Zeitung, ha descritto il candidato Spd come un anti Merkel: «È un buon modello contrapposto alla pragmatica cancelliera: rumoroso, collerico, esigente. Ha di per se tutte le carte in regola. Solo che purtroppo pare che le persone preferiscano attualmente il modello Merkel».

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