Basta archivi polverosi e inaccessibili, a Milano è tempo di “open data”

Basta archivi polverosi e inaccessibili, a Milano è tempo di “open data”

Agevolare la ricerca, favorire la democrazia partecipativa, permettere lo sviluppo di imprese specializzate. È tenendo a mente questi significativi obiettivi che, oggi, il Comune di Milano ha alzato il velo sul progetto “open data”, aprendo parte dei propri archivi a tutti i cittadini. L’iniziativa, che fa parte di un programma più ampio di open government, vorrebbe riuscire a “creare una pubblica amministrazione aperta” in grado di “dare vigore all’innovazione nei confronti di cittadini e imprese”.

I primi quarantacinque set di dati sono stati resi pubblichi. Ne seguiranno altri. Tra quelli già accessibili troviamo la “banca dati elettorale dal 1979 al 2011”, l’elenco dei “Musei”, dei “Cinema”, delle “Biblioteche” e dei “Centri di Aggregazione Giovanile” in città, le proiezioni sulle famiglie straniere per zona di appartenenza, i numeri e i grafici che raccontano lo stato di salute del bike sharing milanese. Gli open data più scaricati sul portale dedicato, in queste prime ore di apertura del servizio, sono quelli riguardanti gli Hot Spot Wifi, le fermate della Metropolitana, l’Area C e le Piste Ciclabili. 

Tutti gli elenchi sono stati pubblicati in Creative Commons, in modo che ne sia garantita la libertà di riutilizzo da parte di privati e di aziende.Tutti i dati sono rilasciati come documenti aperti, leggibili e interpretabili anche senza l’utilizzo di software proprietari, in formato .csv ed .shp, riuniti in cartelle compresse in formato .7z (sulla pagina FAQ sono riportate tutte le indicazioni su come aprire i file). Il principio fondante dell’iniziativa è che “i dati pubblici, nel rispetto della normativa vigente, appartengono alla collettività e come tali devono essere ri-utilizzabili da chiunque ne abbia interesse”.

A partire da novembre è prevista la pubblicazione di nuovi dati con cadenza mensile, con l’obiettivo di avere almeno 100 set di open data disponibili entro dicembre. Per essere aggiornati sul rilascio di nuovi open data, il Comune di Milano ha attivato un profilo Twitter dedicato, al nome utente @opendatamilano. L’apertura del portale dati.comune.milano.it è uno dei punti previsti all’interno dell’Agenda Digitale comunale, in cui rientra anche il progetto WiFi, grazie al quale, finora, sono stati inaugurati 500 “hot spot” internet in 250 luoghi diversi del capoluogo lombardo. 

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