Tutto ruota attorno ad un microscopico virus, conservato in un congelatore, nel seminterrato di un laboratorio nell’est della Svezia. Dopo anni di ricerche il professore Magnus Essand, dell’università di Uppsala, quarta città del Paese con i suoi 150mila abitanti, potrebbe aver scoperto qualcosa di fondamentale: una particella virale in grado di curare il tumore neuroendocrino, quello che, nella sua variante pancreatica, un anno fa uccise Steve Jobs. Tra i vari tipi di cancro, il NET è uno dei meno conosciuti e studiati, e potenzialmente uno dei più letali.
Dopo aver pubblicato i risultati della ricerca ed effettuato una serie di test sui topi, che hanno dato indicazionimolto positive, Essand e il suo team stanno cercando finanziamenti per proseguire la sperimentazione. Stavolta, testando gli effetti del virus direttamente sui pazienti malati. Un gradino non semplice da scalare, però: per cominciare questa seconda fase della ricerca, infatti, serve all’incirca un milione di dollari. Una cifra che le grandi case farmaceutiche non sembrano disposte ad investire, secondo i componenti dello Swedish Research Team, perché non è previsto un adeguato tornaconto economico.
Per questa ragione, i ricercatori hanno deciso di dare il via ad una campagna di crowdfunding su Indiegogo, una delle piattaforme più utilizzate al mondo. “Abbiamo deciso di mettere le persone davanti al profitto”, spiegano sulla loro pagina ufficiale. Nel team di volontari costituito in meno di una settimana che sta organizzando il progetto iCancer – un tributo al fondatore di Apple – ci sono un giornalista del Telegraph, un paziente malato di tumore neuroendocrino, il professor Essand, una ricercatrice dell’università di Uppsala, un videomaker ed una social media strategyst.
Le donazioni partono da 25 dollari e salgono fino a 40mila: per questa cifra, si può entrare a far parte dell’iCancer team, partecipando alle riunioni periodiche tenute in Svezia dalla squadra di scienziati attiva sul progetto. La donazione monstre da un milione di sterline, invece, è solo per magnati filantropi, ma garantisce che il virus antitumorale venga chiamato con il nome del generosissimo finanziatore. Sulla pagina è anche disponibile un video in cui i protagonisti spiegano il perché della loro avventura. Eccolo: