Il Berlusconi che parla come Grillo spaventa i mercati

Il Berlusconi che parla come Grillo spaventa i mercati

Destabilizzante. È forse questo il sentimento più diffuso fra trader, analisti e gli addetti ai lavori nell’universo finanziario una volta ascoltate le parole dell’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.

Angela Merkel, Nicolas Sarkozy, Mario Monti, Mario Draghi, euro, Europa: gli attacchi frontali son stati tanti e feroci. E in un momento storico in cui i leader europei invocano maggiore unità per uscire dalla peggiore crisi della storia dell’eurozona, le uscite pubbliche di Berlusconi hanno avuto l’effetto di uno tsunami. Grazie alle misure messe in campo dalla Banca centrale europea (Bce), fra cui le Outright monetary transaction (Omt), la condizione dell’Italia sui mercati obbligazionari è andata via via migliorando.

Ma il pericolo è che, a seguito di questa nuova variabile d’incertezza, possa tornare la pressione. Se infatti Berlusconi decidesse di staccare la spina al governo tecnico di Mario Monti, arrivato un anno fa con l’obiettivo di evitare uno scenario greco per Roma, tutto cambierebbe.

«È come un vecchio leone ferito e ha dimostrato che la sua lucidità politica è ancora elevata». In un commento a caldo, gli analisti di HSBC hanno così definito Berlusconi. Un animale politico calcolatore in grado di dividere con un paio di frasi. In particolare, quelle sulle ipotesi di complotto contro di lui, ordite da Merkel e Sarkozy, colpevoli con le loro risate di un «assassinio politico». Ma non solo. Il duro attacco al mondo bancario, nello specifico Deutsche Bank, complice di Berlino e Parigi nell’arrivo di Monti a Palazzo Chigi. E poi l’affondo sull’euro e sull’Europa, sul Fiscal compact, sulle soluzioni per uscire dalla crisi. Tanto basta, almeno in teoria, per riportare la pressione sull’Italia come tre mesi fa.

Tuttavia, sono anche molti quelli che non danno peso a Berlusconi. «Who cares?», si chiede Paul McNamara, strategist di GAM Capital. Già, chissenefrega? Eppure, si può correre il rischio quando di usa l’arma del populismo per guadagnare voti in vista della prossima tornata elettorale, facendo leva sul malessere diffuso fra i cittadini? No. Anche perché è proprio nell’indifferenza e nell’insofferenza che il populismo prende piede. La mossa di Berlusconi arriva in un momento poco felice di Monti. Secondo Philippe Waechter, capo economista di Natixis Asset Management, ci sono più ombre che luci nel bilancio di questo 2012 dell’Italia. Bene la riforma delle pensioni, bene le misure anti-corruzione, insufficiente la riforma del mercato del lavoro, del tutto assenti le strategie per il ritorno alla crescita economica e a un miglioramento della competitività. E in un quadro di questo genere, le minacce di Berlusconi assumono un altro significato.

«Ha un potere ancora forte nel Paese – spiega Waechter – e il suo seguito è elevato, specie perché la gente è stanca». Gli italiani sono infatti, sottolinea l’economista, esasperati da austerity e tasse, che però nel breve termine sono state fondamentali per ribilanciare il deficit. La risposta dei mercati alle parole di Berlusconi potrebbe essere duplice. Che la campagna elettorale italiana fosse cruciale per il futuro dell’eurozona era noto. Ma che iniziasse subito con i fuochi d’artificio pro e contro euro, in pochi lo pensavano. Gli investitori, probabilmente, attenderanno ancora prima di aprire o chiudere posizioni sui titoli di Stato italiani.

Lo spettro di un Monti senza maggioranza aleggia e fino a quando non sarà definita la situazione, trainerà i rendimenti dei bond italiani verso l’alto. E poi c’è il fattore di coalizione. Le idee espresse ieri da Berlusconi sono straordinariamente vicine a quelle che animano Movimento 5 Stelle e sinistra più radicale. Come ha sottolineato Nordea, che oggi ha commentato il discorso di Berlusconi, c’è il timore che la nuova posizione politica dell’ex presidente del Consiglio possa raccogliere più consensi del previsto.

«Questo ritorno in campo è un fattore di assoluta incertezza. Ed è difficile effettuare una strategia d’investimento con questo genere di variabili», spiegano gli analisti della banca svedese. E il tutto si traduce in un messaggio tanto chiaro quanto pericoloso: meglio investire in altre obbligazioni, piuttosto che in quelle italiane. Dopo il discorso di sabato a Villa Gernetto la strada dell’Italia appare più in salita. Se Berlusconi è una concreta minaccia per la stabilità, non solo del Paese ma dell’intera area euro, lo si capirà in questa settimana che inizia. Arriveranno le risposte dei leader politici attaccati e i primi responsi degli investitori. Il tutto con una certezza: la minaccia di Berlusconi di togliere la fiducia a Monti è quanto di peggio potesse capitare all’Italia in questo momento.  

Twitter: @FGoria

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