“Io ladro vi spiego come si rubano le bici” (e come si proteggono)

“Io ladro vi spiego come si rubano le bici” (e come si proteggono)

Cosa si usa per aprire una catena o un bloster? «Una volta si usava l’azoto liquido. Porta a bassissima temperatura il lucchetto, e quando è ghiaccio – dopo pochi secondi – si frantuma con una botta. Però si trova difficilmente e se ti va sulle mani ti si staccano le dita. Io uso soprattutto il tronchese taglia-bulloni o il seghetto. Il primo devi saperlo usare, bisogna esercitare molta forza, in genere si appoggia uno dei due manici per terra e poi spingi con tutto il corpo sull’altro. Un secondo e apri tutto. Si usa per le catene e i bloster piccoli. Altrimenti c’è il crick delle macchine, che spacca il bloster dilatandolo. Anche con il crick servono non più di due minuti. Il seghetto al carbonio, con l’archetto, lo uso per tagliare i bloster, ma serve di più, circa 10 minuti, quindi si fa solo se la bici è abbastanza appartata». 

L’intervista pubblicata da Wired a un ladro di biciclette è un piccolo vademecum su cosa fare per provare a tutelare il proprio mezzo. Ecco cosa risponde a chi gli chiede come si ruba una bici: «Dipende da come è legata. Una prima differenza si vede subito se c’è la catena o il bloster (il lucchetto a U). Se la bici è legata con un bloster è più difficile da aprire. Una sezione d’acciaio più grossa della catena, e tagliarla è fatica. Posso dire che il nemico numero uno per me è il Criptonite newyorker, costa parecchio ma ha una sezione d’acciaio di 18 mm; pesa tanto, ma è quasi impossibile aprirlo. Si può fare tutto, intendiamoci, ma in questo caso secondo me solo usando una trancia pneumatica». 

Per il resto il ladro spiega che si ruba di giorno e di notte, che la gente che ti vede farlo non ti dice nulla e che l’unica sarebbe davvero mettere un chip in modo da ritrovare il legittimo proprietario. Ma l’impressione è che sia il problema dei furti di bici non interessi molto la politica. Forse pensa che le bici siano di tutti, una forma di realizzazione del socialismo. 

Leggi qui il testo dell’intervista. 

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