Londra, la parola magica è start up: va bene il reality e per il master

Londra, la parola magica è start up: va bene il reality e per il master

C’è Françoise, il cui sito internet offre corsi online per aspiranti barman. C’è Gregory, che vuole commercializzare alcune salse ispirate all’età di Shakespeare. C’è Emilio, che ha brevettato il suo muffin vegano. E c’è Jessica, che disegna e vende cartoline d’auguri contro il razzismo. É colorita ed eterogenea la “fauna” che assiepa i banchi della School for Creative Startups, a Londra. Giovani con carriole piene di mattoni (leggi: idee) vengono qui da tutto il mondo, in cerca della malta che cementifichi le instabili fondamenta dei loro progetti.

La scuola dura un anno, periodo durante il quale insegnanti specializzati dovrebbero insegnare – il condizionale è d’obbligo – come far funzionare una start-up dal punto di vista più importante: quello economico. Le porte sono aperte a tutti. Si può iscrivere chi ha in testa soltanto un’idea, ma anche chi ha già sviluppato la propria compagnia. “Il programma vi permetterà di rendere il vostro business funzionante e sostenibile”, si legge sul sito. Come? Attraverso lezioni e workshop, ovviamente, ma anche attraverso la supervisione costante di un team dedicato di imprenditori ed esperti del settore.

Dopo un primo periodo dedicato alla teoria, c’è un secondo “semestre” improntato alla messa in pratica. Questa seconda fetta di scuola prevede anche la realizzazione concreta del business e la sua sponsorizzazione attraverso eventi dedicati, come lo Startup Showcase (una giornata in cui ognuno può presentare al pubblico il proprio progetto) e l’incontro con i Titans of Industry, una serie di oltre cento professionisti in grado di valutare l’idea in questione e di dare consigli utili allo startupper in erba. Il fondatore della scuola è Doug Richard, imprenditore americano celebre nel Regno Unito per aver condotto sulla BBC il programma Dragon’s Den, una sorta di reality show dedicato ai giovani imprenditori.

Nei primi due anni di vita, la School for Creative Startups ha accompagnato la crescita di 160 diverse start-up, ottanta ogni dodici mesi. Se vi sembrano troppe, pensate che le richieste che pervengono ogni anno alla segreteria sono circa il doppio. I costi? A seconda della fascia di reddito, arrivano fino ad un massimo di 3700 euro. Ma il novanta per cento degli iscritti paga il minimo, circa 750 dollari. Attenzione, però: non si tratta di una scuola a tempo pieno, ma di un master per lavoratori. I giorni di lezione totali, infatti, sono soltanto dieci all’anno, escluse ovviamente le giornate “pratiche” di lavoro.
 

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