La rivista Capital e Class Editori nel 2006 lo avevano eletto «miglior imprenditore dell’anno in Sicilia» per la sua «capacità di innovazione in termini di idee, modelli di business e tecnologie». Nino Pulvirenti, patron della compagnia aerea low cost Windjet, è l’esempio siciliano del «self made man», come lo aveva definito Pippo Baudo. E dopo il caos estivo del blocco degli aerei, sembra esser riuscito a trovare il lieto fine anche per una società con 140 milioni di debiti, raccattando i fondi della Regione Sicilia che parteciperà al capitale sociale della Newco. Dal 5 dicembre quattro airbus rimessi a nuovo torneranno a volare nei cieli italiani con un nuovo nome: Aero linee siciliane.
L’impero di Pulvirenti nasce a Belpasso, piccolo comune catanese alle pendici dell’Etna. Qui, Antonino Pulvirenti, classe ’62 e figlio di piccoli imprenditori agricoli, dopo aver conseguito il diploma in ragioneria, comincia a soli 22 anni la sua attività commerciale gestendo un punto vendita alimentare, che poi diventeranno tre, del gruppo Standa. In seguito diviene prima socio e poi amministratore del gruppo “Punto Convenienza”, una catena che all’epoca controllava 30 supermercati in Sicilia, che alcuni anni dopo rivende alla Standa per fondare la Meridi Srl. «Ho creato un’impresa mentre gli altri facevano la spesa», dichiarerà in seguito, in effetti la sua nuova società costituita nel ’93 inizia la scalata nella distribuzione alimentare discount con il marchio Forté, che a distanza di diciannove anni dispone di una novantina di punti vendita dalla Sicilia fino a Roma.
Ma la grande passione di Pulvirenti è il calcio. Anche in questo caso la scalata inizia da Belpasso, con il piccolo club che militava nel campionato Interregionale, poi nel ’98 passa all’Acireale in serie C1. Due anni più tardi prova senza esito ad acquistare il Catania Calcio, anticipato però da Luciano Gaucci. Ci riuscirà solamente nel 2004. Con il club etneo raggiunge la promozione in serie A, arriva in semifinale di Coppa Italia e ad un passo dall’Europa League. Realizza anche un centro sportivo polifunzionale, il “Torre del Grifo Village”, una struttura che si estende per 130.000 mq, il costo stimato dell’operazione si aggira attorno ai 50 milioni di euro, di cui 20 finanziati a capitale privato dal Credito Sportivo. Ma con il calcio arrivano anche i primi guai giudiziari.
Durante l’acquisizione del club viene indagato dalla Procura di Catania per evasione e frode fiscale. A Pulvirenti veniva contestato l’acquistato fittizio del marchio Papizzo che a sua volta serviva per comprare il Calcio Catania da Gaucci. Per non parlare del dirottamento del denaro in diverse quote del pacchetto azionario delle altre società satellite dello stesso presidente. Verrà assolto, perché il fatto non sussiste. Altra vicenda sgradevole riguarda l’accusa di mobbing nei confronti del giornalista Gianni D’Urso al quale nel 2007 veniva ripetutamente impedito l’accesso in sala stampa, mix zone e tribuna perché “persona poco gradita” alla società. Il giornalista seguiva per la Gazzetta dello Sport le vicende dei calciatori Biso, Falsini e Pantanelli che il club etneo aveva estromesso dalla rosa. Alla fine del processo, Pulvirenti verrà assolto. A pagare sarà l’ex ad Pietro Lo Monaco. Desideroso di emulare Giampaolo Pozzo, nel 2010 prova persino ad acquistare il Cordoba Fc, club della serie B spagnola, ma la trattativa non ha buon esito.
Nel corso degli anni Pulvirenti ha diversificato le sue innumerevoli attività imprenditoriali. Prima costituisce la Sedes, un’industria chimica con sede a Gela, che realizza prodotti per la pulizia della casa. Crea la holding UDA Finaria SpA, di cui detiene il 90% mentre il restante 10% è affidato alla moglie Antonella Moschetto. Con la compagnia controllata Platinum Hotels & Resorts Srl, che ha un capitale sociale di € 100.000,00, acquista alberghi di lusso. Ci sono le cinque stelle delux dell’Atlantis Bay e del Mazzarò Sea Palace di Taormina, le quattro stelle del La Fenice di Belpasso e l’Etna Golf Resort a Castiglione di Sicilia, con un campo da golf da 18 buche e 98 camere.
Qualche anno prima, nel 2003, dalle ceneri dell’Air Sicilia, Pulvirenti aveva dato vita alla Wind Jet, una compagnia che da Catania forniva voli “low cost” per tutta Europa. Parigi, Mosca, Amsterdam, Barcellona, Bucarest erano solo alcune delle mete che si possono raggiungere con voli scontati dall’aeroporto di Fontanarossa. Tutto sembrava andare per il meglio, nonostante le lamentele dei viaggiatori per i ritardi durante le tratte o dei dipendenti che accusavano la compagnia di minacce e atteggiamenti antisindacali. Nel 2009 il bilancio segna un rosso di 1,8 milioni di euro e la situazione peggiora l’anno successivo con un meno 3,1. Il passivo aumenta nel 2011 raggiungendo quota 10 milioni, mentre oggi il debito viene stimato intorno ai 180 milioni di euro. La speranza doveva essere l’accordo con Alitalia, che salta inesorabilmente a ridosso di ferragosto. A Catania è il caos. Milioni di viaggiatori restano bloccati per ore nell’aeroporto di Fontanarossa, per poi essere costretti a comprare nuovi biglietti con altre compagnie. «La Wind jet non è fallita, ma è finita in un vicolo cieco», spiega lo stesso Pulvirenti che nei prossimi giorni prevede nuovi piani e sviluppi per la società.
Eppure il calcio, gli hotel e i supermercati sono solo alcuni degli interessi economici del polivalente imprenditore catanese. A questi si aggiunge la catena di ristorazione Sorsy & Morsy, con diverse location a Palermo, Catania e Caltanissetta, e la Logene Srl che si occupa di trasporto su strada. C’è persino la coltivazione di agrumeti, con l’Azienda Agricola Biorossa Srl, che risulta co-partecipata al 10% da Vitalini Angelo, vicepresidente del Catania Calcio.
Può sembrare un caso, ma in concomitanza con il tracollo della WindJet, il club etneo ha cambiato sponsor, passando dalla Sp Energia Siciliana, che per 16 anni ha accompagnato il Catania Calcio, all’IGP Arancia Rossa di Sicilia, consorzio che tutela, produce e distribuisce l’agrume. «I nostri colori si legano ad un prodotto della nostra terra», ha spiegato presidente Pulvirenti. Alla presentazione delle maglie c’era anche Raffaele Lombardo, catanese ed ex presidente della Regione. Chissà se questo sarà l’inizio di un nuovo sodalizio.