Brevemente. Non posso essere sospettato di essere tifoso della Juventus. Ma, come sempre, in ogni questione, il tema è politico. Ieri sera la squadra bianconera è tornata a giocare in casa in Champions League e ha colpito la scarsa affluenza di pubblico: 29mila spettatori su una capienza di 41mila circa dello Juventus Stadium. Impianto piccolino e che di solito registra il tutto esaurito o quasi. Ieri sera, invece, tanti erano i sediolini bianchi che spiccavano?
L’indomani un cittadino normale acquista un quotidiano e spera di trovare non dico un articolo ma quantomeno un box sulla notizia e che evidenzi l’incidenza del caro biglietti, o comunque fornisca una spiegazione minimamente plausibile. E invece niente, poco e niente. Il Corriere della Sera non accenna al tema nemmeno nella cronaca della partita (per chi non lo sapesse finita 1-1 contro lo Shaktar Donetsk); la Repubblica, di solito attenta agli scivoloni della dirigenza bianconera (almeno un tempo era così), cede per tre righe tre lasciando però il dubbio: “forse – scrive Crosetti – è ora di riconsiderare i costi del calcio, oppure arrendersi alla realtà: in tv si vede molto meglio e si paga molto meno”; incredibilmente è La Stampa (giornale di famiglia) a squarciare il velo sul mistero di Fatima. Per riportare i tifosi allo stadio «bastera – scrive Ginluca Oddenino – probabilmente abbassare i prezzi, perché 40 euro per un tagliando di curva e 90 per un posto di tribuna hanno tenuto lontano diecimila tifosi».
Evviva! Al terzo giornale abbiamo capito il perché di tutte quelle seggiole vuote. Prezzi – va detto – di cui scrive anche la Gazzetta dello Sport che addirittura appre sfrontata corredando l’articolo con una fotina di Andrea Agnelli.
E vado alla conclusione, esprimendo per una volta la piena e totale solidarietà ai tifosi della Juventus cui va tutto il mio apprezzamento per una protesta che può definirsi riuscita. Statene certi, per la prossima partita la Juventus venderà i biglietti a prezzi più popolari. È il mercato, bellezza. E qui di aiuti statali non ce ne sono.