La Germania vieta la zoofilia: “Per gli animali è innaturale”

La Germania vieta la zoofilia: “Per gli animali è innaturale”

BERLINO – La veterinaria tedesca Nicola Siemers non si insospettì minimamente lo scorso mese di febbraio quando nel suo ambulatorio fu accompagnato un cane che presentava ferite piuttosto gravi in tutta la zona genitale: «Nessuno si può immaginare una cosa simile», ha raccontato in seguito alla stampa tedesca. Poco dopo però la sua attenzione fu richiamata dallo smalto rosso steso con cura sugli artigli dell’animale. Si trattava di un caso di sodomia su un cane, perpetrato da uno zoofilo. In questa circostanza la veterinaria decise di iniziare una petizione conosciuta con il nome di «Veterinari contro la Zoofilia e Sodomia», con innumerevoli appelli alla commissione agraria del Parlamento tedesco.

La zoofilia non è un mito. Esiste e in Germania c’è anche una associazione che raggruppa le persone con una tendenza sessuale verso gli animali. L’associazione difende il diritto a vivere la propria inclinazione. È una rivendicazione che fa impallidire veterinari, politici e animalisti oltre a gran parte della popolazione ma che fino ad oggi è legale. La commissione parlamentare interpellata da Siemers ha però dato ieri indicazioni precise su come proibire per legge queste pratiche. È la fine dell’era zoofila nel paese.

C’è una foto che gira su internet ed è anche stata stampata sulle pagine del quotidiano sensazionalista Bild. Ritrae Michael Kiok e la sua fidanzata, Cessy. Kiok siede sulle rotaie di un tramo ferroviario in campagna e Cessy è di fronte a lui. Niente di strano, se non che Cessy è un pastore tedesco di otto anni. Michael Kiok è un bibliotecario di 52 anni ed è uno dei circa 100mila zoofili tedeschi, uno dei pochi ad aver fatto outing. È presidente dell’organizzazione Zeta, le sigle tedesche che stanno per «Impegno Zoofilo per la Tolleranza e l’Educazione».

«Chi mantiene atteggiamenti sessuali nei confronti degli animali, li obbliga a comportamenti innaturali», ha denunciato Hans-Michael Goldmann, esperto animalista del partito liberale e membro della commissione agraria del Parlamento in dichiarazioni alla Süddeutsche Zeitung. Ieri la commissione ha elaborato un emendamento alla legge della protezione degli animali. Tra le altre decisioni, una grande maggioranza si è espressa a favore di un divieto ai rapporti sessuali con gli animali che in futuro potrebbero essere puniti con multe di 25mila euro.

Nello stesso contesto, ma lontano dalla zoofilia, sono state approvate altre misure, come la diffusione della castrazione anestetizzata dei maialini e l’anestesia per la marchiatura dei cavalli. A dicembre il Bundestag, la camera bassa del Parlamento tedesco, dovrà votare l’iniziativa. L’opposizione ha accusato la commissione per non aver adottato misure ancora più coraggiose.

Secondo la legge tedesca attuale sono punibili solo gli atteggiamenti che «attraverso pratiche brutali arrivano a causare dolore o danni permanenti nei confronti degli animali». I «semplici» rapporti sessuali con gli animali non sono condannabili per legge. Il famoso paragrafo 175b, che puniva legalmente «la fornicazione contro natura con gli animali» fu abolito nel 1969. È necessario ricordare che l’intero paragrafo 175 era quello che proibiva anche i rapporti sessuali tra uomini.

In dichiarazioni alla stampa tedesca, Kiok, che concede interviste a destra e a manca, ha denunciato l’eterno ritorno dell’intolleranza e l’intransigenza morale di un governo conservatore. Ha assicurato che conosce bene la scena degli zoofili, e ha almeno un centinaio di amici che condividono la sua inclinazione. Ha informato di incontri di vari giorni nella campagna del Nord della Germania che per molti costituivano «l’appuntamento dell’anno». Dettagli sulle attività in programma in questi incontri non sono pervenuti.

All’associazione Zeta non appartengono solo persone che assicurano di avere come partner consenzienti diverse specie animali, ma anche coloro che si definiscono «Beastys», per cui il rapporto con gli animali si limita al sesso o anche i «Furries» quelli che amano cioè travestirsi da animali. Tutti loro si riunivano in una fattoria nel nord della Germania, secondo quanto riportato da Kiok, fino a che il proprietario ha deciso di non affittare più il terreno.

La dottoressa Siemers ha scritto numerosi saggi il cui contenuto è difficile da digerire. Al centro delle sue ricerche si colloca il sadismo zoologico, sarebbe a dire persone che per propria perversione e piacere sessuale causano danni agli animali. Le sue ricerche sono state documentate con foto e video che circolano su internet e che sono state rigorosamente spedite al ministero Agrario, istituzione capeggiata dalla dama di ferro Ilse Aigner, conservatrice bavarese della Csu. Alla fine il suo sforzo sembra avere ottenuto il risultato sperato.

Per quanto riguarda il resto d’Europa la zoofilia è ancora legale in Danimarca e non è ancora sanzionata nemmeno in Italia. Il sesso con gli animali è stato invece vietato in diversi Paesi europei tra cui la Francia, la Svizzera e anche in Olanda. Mentre la Svezia, così come la Germania prepara una legge proibizionista.