Combattere la crisi con i libri si può. È nata a Madrid la prima libreria europea in cui entri, scegli un libro, lo metti in tasca e vai via senza pagare. Senza che inizi a suonare nessun allarme.
Libros Libres ha aperto i battenti lo scorso settembre nel quartiere madrileno di Chamberì. Da un’idea dei ragazzi volontari del Grupo 2013, una ong che si occupa di progetti educativi che coinvolgono bambini a rischio di esclusione sociale. «Il nostro è un progetto totalmente slegato da vincoli economici – ha raccontato uno degli organizzatori, Alejandro de Leòn, a El Paìs – può entrare chi ha soldi da spendere e chi no. Il nostro obiettivo è facilitare l’accesso gratuito alla lettura».
Per andare avanti la piccola libreria ha, però, bisogno di sottoscrizioni. È possibile abbonarsi e la quota richiesta ai soci per ogni anno è di 12 euro. Un euro al mese. Chi vuole, naturalmente, può donare di più. E chi non può permetterselo, può contribuire in mille altri modi. Si possono donare libri, testi scolastici, ma anche dolci, caffè e qualsiasi altra cosa.
I libri che si trovano sugli scaffali della biblioteca, spaziano dalla filosofia alla narrativa per l’infanzia. Sono donati da case editrici e organizzazioni ma anche da privati e, ovviamente, dagli abbonati della libreria stessa. Elisa Ortega, una delle organizzatrici, assicura però che non sono i libri che nessuno vuole avere a casa. «La gente non porta mai – ha detto Elisa – volumi non buoni, ma quelli che pensa potrebbero piacere».
Il progetto si ispira alla biblioteca americana The Book Thing. Nata a Baltimora, nel 1999, “come tutte le grandi idee” in un bar. Russell Wattenberg lavorava come barista, in un locale frequentato da insegnanti che spesso si lamentavano di non avere abbastanza libri per i loro studenti e decise di aiutarli con i soldi delle mance. In poco tempo, la voce si sparse e i clienti cominciarono a portare i libri che non volevano più. Oggi, la libreria The Book Thing occupa un locale di 7 mila metri quadrati e raccoglie oltre 250 mila libri.
Offerti gratuitamente con un limite giornaliero un po’ ironico: una persona non può portare via più di 150 mila volumi al giorno. E per evitare che siano rivenduti, ogni libro recita un timbro “This is a free book – Not for resale”. Lo stesso accade con i libri della libreria di Madrid che invece pone come limite giornaliero “quanti ne possano entrare nelle tue tasche”.
La scommessa degli organizzatori è di mantenere Libros Libres aperta almeno per un anno con il contributo di 365 soci. E solo dopo pochi giorni dall’apertura, gli abbonati erano già 120. L’iniziativa non preoccupa neanche le librerie tradizionali, nonostante la crisi abbia gravemente colpito il settore editoriale. «Noi non facciamo concorrenza a nessuno – hanno spiegato gli organizzatori – e poi leggere aiuta a sviluppare l’abitudine alla lettura. La cultura genera sempre altra cultura».