CineteatroraNovembre, gli appuntamenti del mese con la cultura

Novembre, gli appuntamenti del mese con la cultura

La lentezza invernale contrasta con il fermento di alcune città che non contemplano esclusivamente code di appassionati fuori dai musei o il trito cartellone per abbonati che presto o tardi cesseranno di riempire i teatri. A quel punto, si dovrà fare i conti con il precariato che non considera superfluo il tempo trascorso in compagnia di eventi e autori.

Con la recente apertura del Cantiere del ’900 a Milano a Palazzo Beltrami – da collezioni di oltre 180 opere tra dipinti, sculture e fotografie custodite nel caveau di Banca Intesa, accanto alle Gallerie dell’Ottocento inaugurate un anno fa – il passo è di una nuova committenza manageriale tristemente isolata nel non lasciare soccombere beni nazionali. Nota non trascurabile, l’ingresso gratuito che richiama alla memoria la meno roboante, ma altrettanto preziosa iniziativa in atto già da quattordici anni su testamento dei coniugi Boschi Di Stefano. In via Jan, 15 a Milano esiste infatti l’eredità di una casa-museo con ingresso libero tra capisaldi novecenteschi che abbracciano tanto i concetti spaziali di Lucio Fontana quanto i ritratti di Casorati.
Il filo prosegue, anche se non nella gratuità, riscontrando come ancora una volta i movimenti dei capitali dell’arte ruotino attorno a scelte di sicuro profitto, a quell’impressionismo che non smette di attrarre e impera negli scambi tra enti museali.

A Pavia, alle Scuderie del Castello Visconteo, fino al 16 dicembre è in corso un’esposizione dedicata alla carriera di Renoir e alla sua ricerca del bello. In un ideale punto di contatto con pitture incentrate sul passaggio della luce e sagome femminili spezzate ai margini, fa eco a Torino, nella palazzina della società promotrice delle Belle Arti fino al 27 gennaio 2013, la raccolta dei capolavori di Degas dal Museo d’Orsay di Parigi.

Nulla da obiettare sulla grandezza e l’incanto di certe tele, ma è possibile muovere oltre, salire più a nord, a Pordenone, per capire che in geografie non ancora sdoganate inaugurano esposizioni meno furbe in tema di guerre vicine e dimenticate. Fino al 20 gennaio 2013, presso lo spazio Parco2, Aftermath Changing cultural landscape – Tendenze della fotografia post-jugoslava 1991-2011 attraversa la dissoluzione dell’entità storico-politica dei Balcani, una mutazione colta dallo sguardo di trentasei fotoreporter. E di tragedie aspre si carica anche il teatro in un percorso all’indietro: a cavallo tra novembre e dicembre al Teatro Giuditta Pasta di Saronno, Saverio La Ruina torna a proporre Italianesi, monologo sullo spaesamento dei profughi italiani confinati in Albania durante il secondo conflitto. È la misura di una storia che fa collezione di memorie verso cui è impossibile voltare la faccia altrove.

Sulle tracce del dramma identitario va poi menzionato il Festival Illecite visioni al Teatro Filodrammatici di Milano fino al 12 novembre. La prima rassegna teatrale milanese a tema GLBT (Gay-lesbico-bisessuale-transgender) con appendici di camorra e caste sessuali per le regie, tra gli altri, di Luciano Melchionna e Pippo Delbono. Accanto, pochi giorni dopo, la Fiera del Libro Bookcity dal 16 al 18 novembre, con oltre 100 eventi tra presentazioni e letture attorno al Castello Sforzesco. La speranza è che, vista la partecipazione comunale, si combatta l’anonimato di prove quali l’appena conclusa Milano Book Fair sconosciuta ai più.

Per i devoti al Rinascimento, il fermento prosegue invece ad Arezzo con una corsa fino all’ultima data del 18 novembre per fissare i profili di Filippo Lippi, le maioliche di Andrea della Robbia e il modernismo di Piero della Francesca. Non distante per tratta anche Florens, Biennale Internazionale dei Beni Culturali e Ambientali nel capoluogo toscano. Un focus di una settimana sulla qualità dei prodotti culturali con ricerche e dimostrazioni di casi dell’impresa creativa made in Italy. Termina oggi.
Se poi la noia sopraggiunge, o il disappunto la vince sulla smania di dimostrare quanto è fertile l’industria italiana delle filiere corte o lunghe, val bene rifugiarsi a Palazzo Strozzi con Francis Bacon e Il genio oltre la tela fino al 27 gennaio 2013.

Se invece prevale l’ascolto, una buona puntata potrebbe essere per il 15 novembre al Teatro Puccini: Arie di e con Lella Costa scorre in ideale trasvolata per narrazione sola sui temi e i ritmi dell’opera musicale italiana. Quando non ancora sazi, la capitale invoglia con La divina commedia firmata Eimuntas Nekrosius, debutto teatrale faticoso dalla Puglia al Friuli e in replica fino a oggi al Teatro Argentina. Le musiche sono di Andrius Mamontovas, rock star lituana dal 1998 nei panni di Hamletas, mentre l’epopea dantesca esplode attraverso la poetica registica per immagini e simbologie del maestro di Vilnius.

Una volta varcato il centro della penisola un balzo andrebbe fatto infine a Napoli, dove la tradizione operistica apre a riscritture celebri. Il 30 novembre al Teatro San Carlo, Peppe Servillo, voce degli Avion Travel, imbroglierà L’Histoire du Soldat di Stravinskij impersonando la magia dell’originale soldato violinista di Afanas’ev in un idioma napoletano che non farà morire, ma esalterà il conflitto insanabile tra il diavolo e l’acqua santa.