Un profilo che cambia dalla sera alla mattina e la firma nemmeno si sa di chi sia. Da domenica su Facebook è sbarcato anche Gianpiero Samorì, avvocato e imprenditore di Modena che settimana scorsa ha lanciato formalmente la sua corsa nelle prossime primarie del Popolo della libertà. Modenese, classe 1957, trascorsi democristiani nella corrente di Carlo Donat Cattin, dice di avere lo 0,4% di Mediobanca, ed è tra i soci della commissariata Banca Tercas. Ha interessi immobiliari e nell’editoria: possiede un giornale, ModenaQui, e una tv locale. Oggi Samorì è il volto del Mir, Moderati italiani in rivoluzione e mentre a Roma il vertice del Pdl si scontrava sull’utilità delle primarie, con il faccia a faccia tra Silvio Berlusconi e Angelino Alfano, lui dichiarava che nel partito sono tutti incapaci, tanto da non saper stilare delle regole per la consultazione nel giro di poco tempo.
Accreditato come uno degli uomini al quale il Cavaliere vuole affidare il futuro del centrodestra italiano, intanto fa parlare – indirettamente – di sé anche su Facebook: nel fine settimana ha fatto la comparsa questo profilo per l’evidente sorpresa di parecchi utenti che si sono ritrovati nel gruppo degli amici di Samorì senza averne fatto richiesta e senza aver ricevuto a loro volta una richiesta di amicizia. I post con i manifesti dell’esponente modenese hanno cominciato a comparire su alcune home page e con il trascorrere delle ore in diversi hanno lasciato dei messaggi di chiarimento sulla bacheca in questione.
C’è chi inizialmente ringrazia per essere finito nel club dei tremila contatti, chi si complimenta per il programma per “poter rinnovare l’Italia” e per disporre di “uno Stato funzionale”. E chi invece fa presente che qualcosa non torna come Enrico, che sarebbe pure disposto ad ascoltare Samorì “se solo avesse avuto la creanza di invitarmi tra i suoi amici anziché cooptarmi a mia insaputa”. Intanto inizia a diffondersi un sospetto: «Io avevo l’amicizia del prof. Antonio Martino, non di Giampiero Samorì. Lei chi è?», incalza Giovanna. Affonda invece il coltello Giovanni: «Qualche tempo fa avevo tra le amicizie FB il profilo dell’On. Prof. Antonio Martino. Oggi scopro di avere tra gli amici Giampiero Samorì, un carneade candidatosi alle primarie del Pdl contro Angelino Alfano su esortazione di Berlusconi. Complimenti caro sconosciuto signor imprenditore berluschino, cominci pure così la sua campagna, prendendo in giro la gente con l’abuso della credibilità di un gentiluomo come Martino, vedrà quanti voti prenderà».
La notizia evidentemente si fa largo e nel pomeriggio di lunedì interviene Giusy Pirillo, che già nell’estate del 2011 figurava tra i firmatari di alcune proposte che dal modenese venivano spedite alla dirigenza pidiellina, suggerendo una discussione all’interno del partito dopo la batosta alle precedenti elezioni amministrative e una revisione dell’intera gestione. La Pirillo assume la difesa dell’avvocato emiliano: «Ci lusinga il fatto che ci siano già dei profili a nome del professore ma è doveroso puntualizzare che dietro questo profilo non c’è il prof Samorì né persone incaricate da lui».
È tutto un fake, come lo era la pagina precedentemente intitolata a tutti gli effetti ad Antonio Martino, ma che non era gestita da alcun membro dello staff dell’ex ministro della Difesa e la conferma arriva dal portavoce dell’onorevole. Un’ulteriore prova del cambio di identità si ha nel momento in cui provando a taggare Antonio Martino all’interno di un post, ci si ritrova con Giampiero Samorì. Notare inoltre l’errore nel nome: il vero Samorì si chiama Gianpiero. Tutto falso. Per essere un fantasma Samorì può comunque contare su oltre 3mila amici.