Dopo Angela, la Merkel: la standing ovation Cdu per la cancelliera

Dopo Angela, la Merkel: la standing ovation Cdu per la cancelliera

BERLINO – L’Unione Cristiano Democratica (CDU) si prepara a rieleggere questo martedì la cancelliera tedesca Angela Merkel come presidentessa del maggiore partito di Governo in Germania. Lo farà nel contesto del venticinquesimo congresso del partito nella città settentrionale di Hannover e si annuncia come una celebrazione incondizionata della sua leader. La grande incognita, secondo una battuta che gira su Twitter, è la durata dell’applauso che saluterà l’elezione: “Supererà i sette minuti?”. Con l’appuntamento di oggi e domani inizia di fatto anche la campagna elettorale in vista dell’appuntamento con le urne in settembre 2013. Unita attorno alla cancelliera, la CDU risulta però divisa internamente, tra conservatori e modernizzatori ma anche su temi femminili e sociali.

Il discorso centrale di Merkel questa mattina è stato una grande celebrazione dei risultati del Governo. “Non siamo qui per darci le pacche sulle spalle per quello che abbiamo fatto. Anche se è evidente”, ha detto, “viviamo in tempi turbolenti, per la crisi, la situazione in Medio Oriente, il cambio energetico, la rivoluzione di internet… Ognuno di questi temi richiede una legislatura intera ma noi andiamo avanti”. In un intervento lungo e appassionato, Merkel ha ripetuto in diverse occasioni che, “il nostro bilancio di successi è impressionante”, e che questo Governo “è il migliore dalla Riunificazione Tedesca nel 1989”. Tra i successi ha snocciolato come sempre l’occupazione, la capacità di resistere alla crisi e continuare a crescere, e gli investimenti abbondanti in cultura e educazione. “Siamo l’unico paese in Europa dove i lavoratori dal 2007 non hanno avuto perdite reali negli stipendi”, ha insistito, “di questo dobbiamo essere orgogliosi”.

Lo scorso anno Angela Merkel è stata eletta alla guida del partito con il 90,4% dei voti. Ora, a dieci mesi dalle elezioni, ci si aspetta che i 1.001 delegati ad Hannover confermino un risultato superiore al 90 per cento. La sua gestione della crisi dell’euro è precisamente la ragione principale della sua indiscutibile ed imbattibile popolarità. All’interno di un Governo litigioso e di un partito che perde presa proprio tra l’elettorato conservatore, è la stessa Frau Merkel la carta vincente e che porterà con ogni probabilità la CDU a confermarsi come prima forza politica del paese.

“Il partito ha il problema che il Governo attualmente viene giudicato in modo negativo. Il suo profilo politico è andato perso e proprio gli elettori conservatori sono delusi”, spiega a Linkiesta Carsten Koschmieder, politologo della Freie Universität di Berlino. “Però d’altro canto bisogna osservare che la situazione della CDU è complessivamente buona grazie ad Angela Merkel che continua ad essere molto amata. Ci sono buone possibilità che si confermi come il partito principale. Il problema continua ad essere riguardo a chi saranno i soci di coalizione”.

Attualmente la CDU governa in coalizione con i liberali dell’FDP, che nel 2009 si imposero al Governo con l’11% dei voti ma che ora attraversano una crisi di identità e leadership che li ha portati ad ottenere il 4% nei sondaggi, un risultato insufficiente a superare lo sbarramento del 5% richiesto per accedere al Bundestag. “Il risultato elettorale può essere una sorpresa”, ci spiega Werner J. Patzelt, fondatore dell’istituto di Scienze e Politiche dell’Università di Dresda, “la domanda fondamentale rimane se l’FDP entrerà o no nel Parlamento”.

E sarà anche una delle domande che pesano sul congresso di oggi e domani. Il segretario generale della CDU Hans Gröhe ha assicurato nella vigilia dell’appuntamento che il partito non prenderà un impegno formale con gli attuali soci di governo liberali. Nonostante abbia voluto sottolineare i numerosi “punti in comune”, ha lasciato di fatto aperta la possibilità di una gran coalizione con i socialdemocratici dell’SPD o con i Verdi, formazione che ha raccolto una serie di positivi risultati regionali e che “non può fare grandi passi falsi”, secondo Koschmieder. Anche la cancelliera ha assicurato la scorsa domenica che non chiede un voto per la coalizione ma “per una CDU più forte possibile”. Il primo mandato di Angela Merkel, tra il 2005 e il 2009, fu un governo di larghe intese con l’SPD. Riguardo ai Verdi, esistono rumori di un possibile avvicinamento ai conservatori, “ma io credo semplicemente che una coalizione simile non ci sarà”, secondo Patzelt.

I pronostici positivi non significano però l’assenza totale di tensioni all’interno della formazione. In particolare c’è una divisione tra conservatori del cosiddetto “Circolo di Berlino” e i modernizzatori che vogliono il voto di giovani e famiglie. Christian Wagner, capo della frazione dell’Assia e membro conservatore ha denunciato che, “osservo nella mia circoscrizione che coloro che lasciano il partito sono molto spesso veterani amici della CDU, da più di vent’anni e non da due. Alcuni di loro mi spiegano che non si riconoscono più e per questo non voteranno”. Dal canto loro però i modernizzatori segnalano che delle dieci maggiori città tedesche solo una è in mano alla CDU, per questo Matthias Zimmer esponente di Frncoforte ha chiesto che il partito sia più appetibile per i giovani.

Dall’ala modernizzatrice, un gruppo di deputati federali ha organizzato la proposta di rendere uguali dal punto di vista dell’imposizione fiscale, le coppie di fatto gay ai matrimoni. La ministra della Famiglia, Kristina Schröder, molto criticata ultimamente per aver appoggiato iniziative conservatrici provenienti dalla CSU bavarese, si è espressa a favore dell’iniziativa. Ma aquanto pare è la stessa Merkel a non essere d’accordo: questo fine settimana a promesso che le coppie gay non avranno gli stessi vantaggi fiscali dei matrimoni. Alcuni considerano chiusa la questione. Tanto che Gröhe ha cercato di farla passare in secondo piano, “non sarà tra i temi principali”.

Tra le altre discussioni interne ci sono due temi prettamente femminili, che Merkel dovrà domare con cura se è vero, come indicano alcuni analisti, che punterà sulle donne per le prossime elezioni. Da una parte un gruppo di donne della CDU chiede a gran voce le quote rosa nei consigli di amministrazione delle aziende, una proposta che la cancelliera rifiuta. Dall’altra, un gruppo di donne conservatrici chiede che siano alzate le pensioni alle madri che hanno lasciato il lavoro per curare i figli, prima del 1992 (per i figli nati dopo sono già state alzate). E in generale ci sarà un dibattito sulla riforma delle pensioni che potrebbe arrivare già prima del voto. Altri temi in agenda sono la proibizione del partito neonazista NPD, i dettagli della “svolta energetica” con l’abbandono del nucleare e, come sempre la crisi dell’euro, anche se su questo punto il partito sembra abbastanza compatto attorno alla sua leader.