Dagli studenti, per gli studenti. Alla ricerca del nuovo Mark Zuckerberg. Si potrebbe sintetizzare così il progetto Dorm Room Fund (letteralmente “Il finanziamento del dormitorio”), nato a Philadelphia per mano di First Round, una società di venture capital che ha investito 500mila dollari nell’intento di scovare i nuovi talenti dell’IT e dell’imprenditoria. Ad un gruppo di ragazzi iscritti alla UPenn, l’Università del Pennsylvania, ed alla Drexel University, è stato affidato l’arduo compito di analizzare le proposte in arrivo ed erogare i finanziamenti ai progetti più meritevoli.
L’intuizione alla base è molto semplice. Se Bill Gates, Larry Page e Sergey Brin e tanti altri geni del settore, cominciarono a sviluppare la propria “big idea” quando erano ancora degli sbarbatelli universitari, perché allora non andare a scovare talenti di questo tipo nella primissima fase della loro carriera ed aiutarli a sviluppare il proprio progetto attraverso un finanziamento? Dorm Room Found eroga cifre non elevatissime – 10mila o 20mila dollari, a seconda di che si tratta – proprio perché vuole fornire agli studenti solamente un aiuto per portare a termine la fase di sviluppo inziale, finché il progetto non riesce a camminare sulle proprie gambe.
Il primo (e finora unico) studente ad aver ricevuto un finanziamento è Dan Shipper. Zuckerbergiano non solo nelle capacità ma anche nell’aspetto, Shipper ha avviato Firefly, un’applicazione di screensharing che funziona, diversamente dalla piattaforme già esistenti, senza il download di alcun software. Il ragazzo, 21 anni, programmatore sin dalle scuole medie ed appassionato di calcio e filosofia, ha già sviluppato altre web app nonostante la giovanissima età. Tra di esse c’è WhereMyFriendsBe, un sito che “prende” i nostri amici di Facebook e li posiziona in una mappa interattiva, mostrandoci la loro collocazione nel mondo. Un “giochino” che ha già raggiunto e superato i 40mila iscritti.
Visto il talento innato, Shipper ha già ricevuto diverse richieste di lavoro fuori dall’ateneo, cui però per ora ha detto di no: non vuole abbandonare gli studi. Grazie a DRF, potrà continuare a lavorare al proprio progetto senza per questo essere costretto a rinunciare all’università.”Non ho ancora ricevuto offerte da compagnie come Facebook”, spiegava il ragazzo qualche mese fa a Business Insider. “Ma da molte importanti startup sì. E’ divertente”. Al momento il ragazzo vuole procedere in solitaria: “Voglio costruire imprese in grado di generare utili. Credo che sia abbastanza facile, al momento, ottenere i finanziamenti che servono. Tra due anni non lo so. Meglio approfittarne”. Piccoli Zuckerberg crescono, da oggi con 20mila dollari in più in tasca.