La passione di Monti per la Rai

La passione di Monti per la Rai

Bisogna riconoscere che di questi tempi leggere il sito Dagospia fa bene, aiuta a orientarsi nella foresta delle omissioni che la stampa italiana, probabilmente per garbo, chissà, sta alimentando. E di certo oggi appare più chiaro come mai in questi mesi il presidente del Consiglio Mario Monti abbia affrontato la questione Rai con le nomine della presidente Tarantola e del direttore generale Gubitosi. E come mai il direttore del Tg1 sia inopinatamente cambiato prima delle elezioni. Ora, per carità, nulla da dire sulla professionalità di Mario Orfeo che già fece, molto bene, il direttore del Tg2, ma quella maledetta questione di opportunità – che non può valere a giorni alterni – avrebbe dovuto indurre a una qualche cautela in più. Non sta mica bene che oggi al Tg1 ci sia colui il quale fino a due settimane fa dirigeva il quotidiano di Caltagirone, suocero di Casini principale alleato di Mario Monti. Le regole, le regole sono importanti. E noi sembriamo un Paese senza regole. Le invochiamo solo per alcuni personaggi. Quando ne appaiono altri, ce ne dimentichiamo improvvisamente. Questo fa di noi un Paese lontano anni luce dalle democrazie anglosassoni. 

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