Interpretare le norme del Fisco è quasi impossibile, ma i numeri delle tasse possono essere molto chiari.
In piena recessione, con l’economia che stenta a ritrovare la forza della ripresa (il Prodotto interno lordo chiuderà l’anno in calo di oltre il 2%) le entrate si sono messe a salire. A voler esagerare è come se il Fisco tracciasse il profilo di un Paese che non esiste. Di un andamento immaginario (certo auspicato) dell’economia. Eppure, se si guardano i dati, qualche spiegazione arriva.
La parte più consistente arriva dall’ultima nata (per la verità, un ritorno) nella famiglia delle tasse, l’Imu: l’acconto di giugno per l’imposta municipale sugli immobili ha significato per le casse dello Stato (e dei Comuni) circa dieci miliardi in più. A questi si aggiungeranno quelli in arrivo con la seconda rata, entro il 17 dicembre. Come dire, mentre il cammino della delega fiscale continua a essere lastricato di trappole, la casa è diventato uno dei pilastri del sistema tributario.
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Pubblicato su Corriere della Sera, 06-12-2012, pag. 1