Cagliari. Rinvii, sanzioni sportive, deroghe concesse in zona Cesarini. Adesso anche le manette. La costruzione del nuovo stadio si è rivelata un vero e proprio boomerang per Massimo Cellino. Stamattina il patron rossoblù è stato arrestato dagli uomini del Corpo forestale su disposizione della Procura di Cagliari. Insieme a lui sono stati sottoposti alla custodia cautelare in carcere anche il sindaco di Quartu Sant’Elena, Mauro Contini e l’assessore con delega allo sport ed ai lavori pubblici. Tutti accusati di tentato peculato e falso.
Da alcuni mesi, i dirigenti della società sportiva avevano iniziato a frequentare assiduamente gli uffici della Prefettura, della Questura e del municipio di Quartu Sant’Elena. A oggi, la nuova struttura edificata nella terza città della Sardegna non ha ancora incassato l’agibilità definitiva. Il comitato provinciale per l’ordine pubblico e la sicurezza si pronuncerà dopo le elezioni, impossibile prevedere se sarà l’ultima volta. La querelle ha recentemente interessato anche il gabinetto del Viminale. Il ministro avrebbe suggerito ai funzionari coinvolti di evitare uno “sfruttamento elettorale” della vicenda.
A prescindere dalle raccomandazioni arrivate da Roma la settimana scorsa, il viceprefetto del capoluogo sardo vuole ancora vederci chiaro sull’illuminazione pubblica, sulle vie di fuga e sul funzionamento del settore destinato ai tifosi ospiti. Dopo decine di riunioni, il Cagliari ed il Comune di Quartu Sant’Elena non sono riusciti a chiarire la propria posizione in merito alle richieste di Prefettura e Questura. La situazione non è delle più semplici; l’ufficio territoriale del Governo ha già avviato l’istruttoria per la definitiva archiviazione della pratica. Un provvedimento che costringerebbe le parti a ripartire dal via.
L’inchiesta della procura sarda è partita dopo l’esposto di due associazioni ambientaliste. Prima di Cellino e del primo cittadino quartese erano finiti nel registro degli indagati due dirigenti del comune di Quartu Sant’Elena e il legale rappresentante di una società incaricata di svolgere alcuni lavori intorno all’area sportiva. Anche per loro si ipotizzano i reati di falso e tentato peculato. Secondo le indagini svolte dai forestali, l’amministrazione comunale avrebbe utilizzato dei fondi pubblici originariamente destinati a un progetto di recupero urbano. Intervento finanziato dalla Regione alcuni anni fa, periodo in cui nessuno poteva immaginare che fosse edificato uno stadio in grado di ospitare le partite della massima serie. I dirigenti avrebbero falsamente attestato avanzamenti dei lavori inesistenti riguardo la realizzazione di nuovi parcheggi e la messa a dimora di lampioni per l’illuminazione pubblica. Il pm sostiene poi che la società edile coinvolta, nonostante sia stata incaricata di svolgere dei lavori dopo una gara ad evidenza pubblica relativa al progetto di recupero urbano, abbia svolto lavori ad esclusivo vantaggio del Cagliari Calcio, soggetto privato diverso dall’appaltante. La stessa società avrebbe poi tentato di incassare una somma in procinto di essere liquidata dalla tesoreria comunale.
Il presidente rossoblù, Contini e il suo assessore – considerate le ultime evoluzioni – avrebbero avuto un ruolo attivo nella vicenda. Il sindaco di Quartu dovrà anche rispondere dell’accusa di abuso d’ufficio. Per pm e gip non avrebbe potuto autorizzare la disputa di alcune delle partite ospitate nella nuova struttura. Autorizzazioni in deroga ritenute legittime – in attesa dell’udienza di merito – da un decreto presidenziale del Tar Sardegna; tribunale che venerdì aveva sospeso l’efficacia di un provvedimento emanato dal Prefetto. Organo amministrativo accusato di aver assunto una condotta confusa e contraddittoria e di non aver debitamente motivato gli atti concernenti l’incontro tra il Cagliari ed il Milan.
Alcune settimane fa, la Procura ha nominato consulente un architetto di Sassari. Il professionista avrà il compito di vagliare la rispondenza degli atti e delle costruzioni alle normative vigenti. Secondo le prime indiscrezioni, l’intera struttura potrebbe essere considerata abusiva. Tribune e curve insistono infatti su un’area fortemente vincolata, il Parco regionale di Molentargius. Zona umida protetta, famosa per la nidificazione dei fenicotteri rosa, riconosciuta persino dalla convenzione internazionale di Ramsar. Si sarebbero dovute chiedere una lunga serie di autorizzazioni prima di permettere a ruspe ed operai di ampliare lo stadio preesistente. Il Cagliari ha invece proceduto a tutta velocità realizzando uno stadio a tempo di record.
L’eventuale dibattimento servirà a scoprire come mai nessuna delle amministrazioni competenti sia intervenuta in tempo utile, almeno per segnalare una perplessità o un dubbio. Il fatto che si stesse realizzando una struttura da sedicimila posti era notorio. La prima partita casalinga contro l’Atalanta si è addirittura giocata (a porte chiuse) al centro di un cantiere; Regione e Ministeri avrebbero avuto tutto il tempo per evitare un presunto danno paesaggistico senza attendere l’intervento della magistratura. Nessuno – il silenzio perdura a tutt’oggi – si è sentito in dovere di declinare le proprie competenze amministrative. «C’è un’inchiesta della magistratura in corso e ne attendiamo con serenità gli esiti e la conclusione», ha spiegato qualche giorno fa a Linkiesta il sindaco di Quartu Sant’Elena Mauro Contini (Pdl), firmatario delle deroghe con cui è stato permesso al Cagliari di giocare “in casa”.
«Nello specifico non ho nulla da rimproverare alle altre amministrazioni coinvolte – continua il primo cittadino – Noi siamo sicuri di aver compiuto gli atti di competenza comunale nella più completa correttezza formale e sostanziale». Insomma, la vicenda di “Is Arenas” può essere utile per capire quanto sia difficile fare investimenti di un certo tipo in Italia. Il mondo del pallone rappresenta una parte importante del nostro prodotto interno lordo, un comparto spesso non tenuto in debita considerazione dal decisore pubblico. Ne è un esempio la cosiddetta “legge stadi”, approvata dalla Camera e poi affossata dal Senato. Un testo in cui erano previste agevolazioni e misure a favore delle società interessate alla costruzione di stadi di proprietà. Un miglioramento fondamentale per aumentare la qualità del nostro campionato.
Massimo Cellino è un presidente “irregolare” e non ha nessuna intenzione di piegarsi di fronte a un contesto kafkiano. Al suo ingresso in carcere si è sfilato un paio di RayBan a goccia e ha guardato con fare beffardo i fotografi e i due agenti di scorta. Siamo sicuri che, tramite i propri legali, riuscirà a rivolgere nuovi attacchi frontali ai “notabili” della Serie A. I tifosi del Cagliari non nascondono la preoccupazione. Non è possibile sapere in quale stadio si giocheranno i prossimi incontri degli isolani. Anche diversi giocatori hanno consegnato i propri sfoghi a Twitter. L’incredulità e lo sconforto rischiano di minare gli equilibri dello spogliatoio.