Silvio Berlusconi ha un gran cuore. Non dimentica. E così nelle ultime ore prima della consegna delle liste elettorali – le più concitate – ha un problema in più. Oltre a convincere i candidati più scomodi a rinunciare a un seggio, Il Cavaliere ha anche il dovere di essere riconoscente. Confermando un seggio a chi in passato ha sostenuto il suo governo, talvolta cambiando partito e casacca. A partire dai tanti deputati che nel dicembre 2010 sono accorsi al suo fianco. Quelli che passando con la maggioranza hanno salvato il traballante governo Berlusconi dalla mozione di sfiducia.
Le liste elettorali vengono composte e scomposte. A via dell’Umiltà si lavora alacremente per far quadrare gli elenchi dei prossimi parlamentari. Fino a questa sera – le candidature devono essere presentate entro le 20 – si continuerà a cancellare e riscrivere. Eppure i più “meritevoli” possono essere già tranquilli.
Qualcuno si è accorto dalla presenza nelle liste Pdl di Bruno Archi, ex consigliere diplomatico di Silvio Berlusconi durante l’ultima parentesi a Palazzo Chigi. Inserito nella lista Piemonte 1 al quarto posto, ultima posizione sicura per entrare alla Camera. Ha conquistato l’interessamento del Cavaliere grazie alla propria esperienza internazionale. E, come sottolineano maliziosi alcuni organi di stampa, per aver testimoniato al processo Ruby in favore dell’ex premier. È stato lui a confermare ai giudici il colloquio tra Berlusconi e Hosni Mubarak. Un pranzo in cui il Cavaliere parlò al leader egiziano della giovane marocchina, convinto che fosse sua parente.
Sarà candidato al Senato in Liguria Augusto Minzolini, ex direttore del Tg1 considerato un fedelissimo del Cavaliere. Ironia della sorte, il giornalista prenderà il posto di uno degli storici esponenti del Pdl: l’ex ministro Claudio Scajola, costretto al passo indietro dopo le pressioni di alcuni dirigenti berlusconiani.
Dovrebbero essere premiati anche i deputati Domenico Scilipoti e Antonio Razzi. I due parlamentari eletti alla Camera cinque anni fa con l’Italia dei Valori e passati ai Responsabili in quel famoso 14 dicembre 2010. Durante il voto di fiducia i loro voti sono stati decisivi per tenere in vita il governo Berlusconi. Secondo le indiscrezioni i due avrebbero trovato posto in Abruzzo. Candidati ancora una volta alla Camera. La notizia avrebbe mandato su tutte le furie i dirigenti locali, a partire dal presidente della regione Gianni Chiodi. Pronto a minacciare le dimissioni per protestare contro una «composizione delle liste non autorevole».
Alla fine Domenico Scilipoti – leader del piccolo Movimento di Responsabilità nazionale – potrebbe venire dirottato in Calabria. Stavolta al Senato. Sempre nella circoscrizione meridionale avrebbe trovato un posto sicuro per l’elezione a Montecitorio la senatrice Dorina Bianchi. Esponente del Popolo della libertà da poco più di un anno. Dopo aver militato nell’Udc, poi nella Margherita, nel Pd, di nuovo nell’Udc e infine nel Pdl.
Tornando alla mozione di sfiducia di due anni fa, conquista la rielezione alla Camera la deputata Catia Polidori. Già viceministro allo Sviluppo economico con delega al commercio estero, è stata una delle protagoniste di quella vicenda. La deputata umbra era passata all’opposizione con i futuristi di Gianfranco Fini. A poche ore dal voto di fiducia decise di tornare con il Pdl, tra le critiche di tanti esponenti di Fli. Un ripensamento legittimo, per carità. Che al momento dovrebbe valere un quinto posto nella lista Pdl in Veneto 1. L’ultimo sicuro per tornare a Montecitorio.
Certi di tornare alla Camera anche Francesco Saverio Romano, Giuseppe Ruvolo e Michele Pisacane. Eletti nel 2008 con l’Udc di Pier Ferdinando Casini. Nel 2010, a poche settimane dal voto di fiducia al governo, i parlamentari entrano in conflitto con i centristi e lasciano il partito. Nascono i Popolari Italia Domani (schierati al fianco del governo Berlusconi). Se non ci saranno clamorose novità, i tre torneranno in Parlamento. Secondo le indiscrezioni Romano sarà candidato alla Camera nella lista del Pdl in Sicilia orientale, subito dopo Angelino Alfano. Ruvolo correrà al Senato, sempre in Sicilia. Pisacane sarà candidato in Campania 2, per la Camera. Al terzo posto, subito dopo Mara Carfagna e Nunzia De Girolamo.
Sembra più difficile la rielezione di altri due ex finiani. Adolfo Urso e Andrea Ronchi. Esponenti di Futuro e Libertà, nel corso della legislatura hanno preso le distanze da Fini, dando vita al movimento Fare Italia. Un’altra sigla orbitante nella galassia politica del Cavaliere. Fino a qualche giorno fa la loro rielezione era data per certa, entrambi in Lombardia. Oggi qualcuno inizia a dubitare.