A volte, troppe volte, essere “parenti di”, “figli di”, “mariti di”, “mogli di”, o comunque “parenti di”, funziona. Il familismo regna ovviamente anche in politica, ed è trasversale. Basta dare una spulciata alle liste per la Camera e per il Senato delle elezioni del prossimo 24 e 25 febbraio. Dalla “scelta civica per Monti” alle liste del Movimento Cinque Stelle, passando ovviamente per Pd, Pdl, e Udc. La “parentopoli” è la regola per la selezione del prossimo Parlamento.
Partiamo dalle liste del Pd, da coloro che hanno scelto i candidati con le cosiddette “parlamentarie” dello scorso 29 e 30 dicembre. Il primo nome che salta agli occhi è quello di Daniela Cardinale, candidata alla Camera nel collegio “Sicilia 1”, e figlia del super ministro del secondo governo D’Alema, Totò Cardinale. Un democratistiano che entra in Parlamento per la prima volta nel 1983, lo stesso anno in cui varcò l’ingresso di Montecitorio Pierferdinando Casini. Nel 2008 Cardinale -senior rinunciò alla candidatura imponendo al Pd l’elezione della figlia che aveva 26 anni. Lo scorso 30 dicembre Daniela ha vinto le “parlamentarie” in provincia di Caltanissetta, ma lei, dalle colonne di Repubblica, minimizza sui sospetti che gravano sul suo conto: «È cinque anni che questi voci mi perseguitano, per carità, la sua è una grande eredità, ma in questa legislatura ho lavorato moltissimo e ora sono la parlamentare di Caltanissetta, anche se rappresenterò il Paese senza vincoli di mandato».
Sempre in casa Pd troviamo in Calabria Stefania Covello, avvocato, già consigliere regionale, e figlia di Francesco Covello, senatore democristiano di lungo corso, famoso perché per la prima volta fece conquistare alla Dc il collegio di Castrovillari, storicamente di sinistra. Un ex dirigente del Pd, spiega a Linkiesta, che «Covello, guarda un po’, è al nono posto, ultimo posto utile per essere eletto alla Camera». E in Calabria al terzo posto in lista registriamo la presenza di Enza Bruno Bossio, vincitrice alle “parlamentarie”, ma moglie di Nicola Adamo, plenipotenziario del Pd locale e consigliere regionale.
Nel Lazio tocca a Monica Cirinnà la corona di “moglie di”. Cirinnà è la moglie di Esterino Montino, ex capogruppo dei democratici al Consiglio regionale del Lazio. Sempre nella regione della Capitale nel collegio Lazio 1 troviamo al quinto posto, dietro Stefano Fassina, Marietta Tidei, figlia di Pietro Tidei, ex deputato Pd e attualmente sindaco di Civitavecchia. Mentre capolista in Basilicata è Emma Fattorini, moglie di Massimo De Angelis, addetto stampa di Achille Occhetto, e portavoce di Claudio Petruccioli quando era Presidente della Rai.
Nella galassia montiana i casi sono diversi. A partire dalla cognata di Pierferdinando Casini, Silvia Noè, che è già capogruppo dello scudocrociato in Emilia Romagna. «Silvia Noè mia cognata, è la più votata dell’Udc in Emilia Romagna, in dieci anni ha fatto il consigliere comunale e regionale, non penso possa pagare la parentale all’inverso. Ma se qualcuno conosce una persona con più voti di lei la candido», sbotta oggi sul Corsera l’ex presidente della Camera. Poi si registra la presenza del giovane Fabrizio Anzolini, dirigente dello scudo crociato in Friuli Venezia Giulia, presunto fidanzato di Maria Carolina Casini, ovviamente figlia dell’ex presidente della Camera e della prima moglie Roberta Lubich. Sempre in casa Udc troviamo Giuseppe De Mita, nipote di Ciriaco, e già vicepresidente regionale del governo presieduto di Stefano Caldoro. E poi nelle scudocrociato abbiamo Gianpiero Zinzi, figlio di Domenico Zinzi, attuale presidente della provincia di Caserta. Nel collegio Piemonte 2 si annovera la presenza di Giuseppe Delfino detto “Beppe”, che è niente poco di meno che il figlio di Teresio Delfino, deputato di lungo corso dell’Udc. Ma ce n’è anche per le liste civiche di Mario Monti. Al Senato nel collegio unico del Piemonte al numero sette c’è Francesco Barbavara, che è il marito della figlia di Paolo Vitelli, presidente di Azimut Vitelli, gruppo attivo nella produzione di barca, e che a sua volta guida la lista Monti nel collegio Piemonte.
Nel centrodestra si registrano i casi di Katia Gentile, vice sindaco di Cosenza, figlia dell’assessore regionale ai lavori pubblici Pino e nipote di Antonio Gentile, senatore di Berlusconi. E poi nel Lazio Silvio Berlusconi vorrebbe puntare sulla giornalista del Tg5 Chiara Geronzi, figlia del banchiere di sistema che fu al vertice di Banca di Roma, Mediobanca e Generali.
E per finire anche il Movimento Cinque Stelle incappa nel “familismo”. Azzurra Cancellieri, sorella del capogruppo all’Ars del M5S Giancarlo Cancellieri, sarà candidata al Parlamento nel collegio Sicilia 1. « Da noi fa testo la meritocrazia, ma qualcuno fa polemica a prescindere», sbotta Cancellieri senior. Menomale….
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