Con la lista di Crocetta il Pd sogna il premio di maggioranza al Senato

Con la lista di Crocetta il Pd sogna il premio di maggioranza al Senato

Da quel 29 ottobre sono passati tre mesi. Un giorno particolare per una regione fra le più berlusconiane d’Italia. Una regione, che in quel 29 ottobre, ha visto trionfare come presidente della regione per la prima volta un ex comunista, per giunta omosessuale. Ed è stato in quel giorno che Pier Luigi Bersani, segretario in pectore del Pd, cominciò ad accarezzare l’idea che il prossimo presidente del Consiglio sarebbe stato lui. Sì, proprio lui, “Pier Luigi”, colui che di lì a poco avrebbe partecipato e vinto le primarie contro l’ex rottamatore Matteo Renzi. «Cose da pazzi, è la prima volta dal dopoguerra che c’è la possibilità di una svolta vera», esultava Bersani. D’altronde il cosiddetto “laboratorio Sicilia” ha da sempre prefigurato ciò che sarebbe successo di lì a poco a livello nazionale.

Fra qualche settimana, quando si celebreranno le elezioni politiche, si potrebbero toccare con mano gli “effetti della svolta”. Anche nell’isola alla Camera il risultato sembra scontato: il centrosinistra è nettamente in vantaggio. Ma al Senato, dove il premio di maggioranza è su base regionale, l’armata berlusconiana che va da Gianfranco Micciché (Grande Sud) a Raffaele Lombardo (Partito dei Siciliani), passando per il “Cantiere Popolare” di Saverio Romano, darà del filo da torcere al centrosinistra a trazione crocettiano.

In un sondaggio diffuso lunedì dal Corriere della Sera in Sicilia la differenza tra il centrodestra e il centrosinistra sarebbe di appena un punto percentuale (29,6% la prima, 28,6% la secondo). Ma c’è un “ma”. Fra le 64 liste presentate ce ne sarebbe una che si chiama “il Megafono”, e fa riferimento al neo presidente della Regione Rosario Crocetta. Una lista presente solo al Senato, come da accordi con Pier Luigi Bersani. Una lista che alle regionali dello scorso 28 ottobre raccolse il 6,4% dei consensi.

Oggi “il Megafono”, più che una semplice lista coalizzata con il centrosinistra, è una movimento politico a tutti gli effetti. All’interno del quale si annoverano figure come quella del senatore Beppe Lumia, big sponsor di Crocetta, che sarà il capolista al Senato, o quella dell’ex pm Nicolò Marino, oggi assessore regionale alle Infrastrutture e ai Trasporti. I sondaggisti non si sbilanciano perché ad oggi non conoscono il reale peso della lista che fa riferimento al presidente della Regione. Ma ufficiosamente circolano dei sondaggi che darebbero “il Megafono” in una forbice compresa tra l’8% e il 10%. In casa Pd non hanno dubbi: «Se la lista Crocetta aumenterà il dato delle regionali, in Sicilia il centrosinistra prenderà il premio maggioranza».

Oltretutto nelle ultime settimane tre esponenti di peso di Grande Sud avrebbero lasciato il partitino di Gianfranco Micciché, iniziando ad intavolare una trattativa con il neo governatore regionale. Uno di essi, Edi Tamajo, vicepresidente della commissione Territorio e Ambiente all’Ars, è già passato ufficialmente al “Megafono”: «Vado da Crocetta, lui è credibile». Un altro miccicheano di ferro, Michele Cimino, uno che ad Agrigento ha un seguito notevole, ha abbandonato Micciché perché non ha condiviso la deriva berlusconiana e anche lui starebbe per approdare nel movimento di Crocetta. «Il mio movimento è caratterizzato dall’essere autonomista. Non stiamo candidando iscritti del Pd, se non Lumia, che è in deroga. Rappresentiamo istanze diffuse nella società», afferma “Saro” Crocetta.

A ciò bisogna aggiungere il successo di Rosario Crocetta sui social network e in tv. La sua pagina facebook ha 36.812 “like”, ed è sempre aggiornata e commentata. “Saro” è fornito di iPhone e iPad, aggiorna continuamente il suo status, ed «interagisce quando può con gli elettori, ci sono giornate che non riesce a farlo a causa dei molteplici impegni», spiegano a Linkiesta dallo staff del governatore. «Oltretutto ogni volta che inserisce una news, o una foto, la pagina cresce di 200/300 contatti». Ma Crocetta va spesso anche in tv, ha partecipato diverse volte all’Arena domenicale di Massimo Giletti, e da oggi alle elezioni politiche la sua presenza potrebbe crescere. «In tv Crocetta funziona perché è immediato, sincero, giusto mix fra emozionalità ma anche capacità di ragionare», dice a Linkiesta il massmediologo Klaus Davi. Poi «sa parlare ai giovani, punta nell’orgoglio. L’orgoglio meridionale esiste. Lui ha saputo mutuare elementi leghisti di stile e tradurli al sud». E al Nazareno, sede nazionale del Pd, tutto ciò lo sanno, e fanno il tifo per “Saro”.

@GiuseppeFalci

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