Per alcuni sono oscuri lobbisti pronti a bloccare ogni tentativo di liberalizzazione. Per altri una rappresentanza professionale come tante altre. Di certo anche il prossimo Parlamento sarà presidiato da numerosi onorevoli farmacisti. Lontani dai riflettori, sconosciuti ai più. Rappresentano una categoria molto meno chiacchierata rispetto ai giornalisti, ma altrettanto presente nelle liste elettorali. Protagonisti anche loro di quella transizione dalla società civile alla politica che va tanto di moda.
Pochi giorni fa Mario Monti ha lanciato l’allarme. Il Pdl? «Amici delle lobby», ha spiegato il Professore in un’intervista a Rai Uno. Nel partito di Berlusconi «c’è molta vicinanza agli ordini professionali, come le farmacie». Sarebbero stati loro i principali ostacoli al provvedimento sulle liberalizzazioni voluto dal governo tecnico. Oltre a prendersi una piccata replica della Federazione Ordini dei farmacisti – «Ancora una volta la professione viene additata come esempio di ostacolo allo sviluppo e come una lobby forte di sponde politiche più o meno occulte, quando invece è da anni che chiediamo una reale riforma organica del sistema» – il premier è incorso in un errore piuttosto evidente. Perché è vero che in Parlamento ci sono tanti farmacisti. Ma a candidarli non è solo il Pdl.
Per farsi un’idea basta leggere le liste dei candidati alle prossime elezioni. Proprio ieri ilfarmacistaonline.it – il quotidiano della federazione – ha pubblicato un lungo elenco. Sono pronti a togliersi il camice per entrare nel Palazzo quasi una ventina di professionisti del settore. A Nord come al Sud. In rappresentanza di quasi tutti i partiti. Seppure con una forte predilezione per i movimenti di centrodestra.
Il partito più sensibile alla categoria resta quello del Cavaliere. Corrono con Silvio Berlusconi ben sei farmacisti. In alcuni casi si tratta di pezzi da novanta. Come Andrea Mandelli, il presidente della Federazione Ordini Farmacisti Italiani. Candidato al Senato in Lombardia, al nono posto in lista. Presidente e vicepresidente: il suo secondo, Luigi D’Ambrosio Lettieri, sarà in Puglia. Per lui – è anche il presidente dell’ordine farmacisti di Bari – si tratta di una conferma. A Palazzo Madama è arrivato cinque anni fa.
Passerà dal Senato alla Camera Fabrizio Di Stefano. Farmacista abruzzese, al terzo posto nella lista Pdl della sua regione. Certa di un seggio a Montecitorio anche Dorina Bianchi. Un passato con Udc e Margherita, inserita al terzo posto nella lista berlusconiana in Calabria. Completano la pattuglia dei farmacisti pidiellini il presidente di Federfarma Napoli Michele Di Iorio, candidato in Campania. E Lorenzo Vitali, uno dei tre membri del collegio dei probiviri di Federfarma Milano. Per lui la 26esima posizione nella lista lombarda per il Senato.
Sorpresa. Dopo il Popolo della libertà, il partito più vicino ai farmacisti è la Scelta Civica di Mario Monti. Il Campania il presidente del Consiglio ha candidato per il Senato Ettore Novellino, presidente dell’Ordine dei farmacisti della provincia di Avellino. Tra Piemonte, Sicilia e Lombardia corrono per un posto a Montecitorio il tesoriere di Federfarma Cuneo Mauro Bergiotti, il farmacista agrigentino Paolo Minacori e il giovane professionista bresciano Francesco Ferretti. È una voce fuori dal coro quella di Fabiola Cenisio. Vicepresidente nazionale della federazione Parafarmacie. Ultima della lista montiana in Calabria.
Più nota la vicenda di Chiara Moroni. Già deputata finiana, candidata da Futuro e Libertà in Lombardia. Ben tre farmacisti sono schierati insieme a Giorgia Meloni con Fratelli d’Italia (il partito che ha candidato anche il re dei tassisti romani Loreno Bittarelli). Si tratta del presidente di Federfarma di Como Attilio Marcantonio. Carlo Maccari, «La Tradizione non si abbandona – si legge sul suo sito – I miei sono farmacisti dal 1898». E Marcello Gemmato, al terzo posto in Puglia.
Isolato, qualche farmacista tenta il grande salto dall’altra parte dello schieramento politico. Corre con i Radicali Alfonso Albano, farmacista siciliano inserito nella lista Giustizia, Amnistia, Libertà. Con la Rivoluzione Civile di Antonio Ingroia, al nono posto nel collegio Sicilia 1, c’è invece Maria Ippolito. Presidente dell’Ordine dei farmacisti di Caltanissetta.