Viva la FifaMa al calcio italiano interessa ancora qualcosa dell’Album Panini?

Ma al calcio italiano interessa ancora qualcosa dell’Album Panini?

Un tappeto rosso nel pieno centro di Milano, a due passi dal Duomo, pronto ad accogliere i divi della serie A. È il 52° anno delle figurine Panini, l’album più amato e longevo del nostro calcio. Quello della sforbiciata di Parola e dell’immagine introvabile di Pizzaballa. Difficile che un ragazzo venuto in Italia tre anni fa dal Brasile come Coutinho conosca il portiere dell’Atalanta degli anni Sessanta. Difficile pure che ‘Cou’ avesse davvero voglia di passare la serata alla Terrazza Martini. Eppure l’Inter, impegnata a Roma in Coppa Italia, qualcuno doveva mandare. E mentre della Juventus non si è visto nessuno, il Milan è stato l’unico della ‘Santa trinità’ della serie A a dare importanza all’evento: arriva Galliani, che ne approfitta per fare quattro chiacchiere con l’amico e presidente del Genoa Enrico Preziosi. Il dirigente però non ha molta voglia di restare, dopo aver annunciato che “con Kakà è tutto finito: siamo fuori da ogni trattativa”. Poi i rossoneri sfruttano la presentazione dell’album per concedere una vetrina al giovane Niang, che i tifosi stanno cominciando ad apprezzare dopo i numeri contro Samp e Bologna. Arriva anche Maurizio Beretta, presidente della Lega di A. Due secondi e via: c’è poca voglia di parlare, dopo la querelle tra Agnelli e Pulvirenti sulle nomine in Lega. Poi basta. Sicuri che al calcio italiano importi ancora qualcosa delle ‘figu’?

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