Andrew Kim pensa che Microsoft sia un’azienda vecchia, noiosa, superata. Dalla prossima estate, ci lavorerà. No, non è pazzo: al contrario, Kim è un mezzo genio. A soli ventuno anni d’età, infatti, questo designer coreano, cresciuto a Vancouver e residente a Los Angeles, è riuscito a lasciare un segno nella storia della grande multinazionale di Redmond. Sfrontato come solo un ragazzino sa fare, la scorsa estate Kim ha ideato e pubblicato sul suo sito personale, Minimally Minimal, una nuova campagna di branding per il colosso di Bill Gates, creando un nuovo logo, un nuovo marchio ed un nuovo slogan che hanno riscosso successo immediato.
Il cuore del progetto messo a punto da Kim ruotava intorno al logo, che avrebbe dovuto sostituire la vecchia scritta nera – conosciuta come “Pac-Man Logo” – che Microsoft utilizzava sin dal 1987. Il ragazzo aveva creato con questo intento lo “Slate” (“tavoletta”), un parallelogramma la cui forma ricalcava quella delle finestre dei grattacieli delle città americane e che sarebbe dovuto diventare il logo dell’azienda e delle sue componenti principali, da Office a Windows. E non solo: Kim aveva anche svecchiato la scritta, utilizzando un font più snello ed elegante, ed aveva immaginato di applicare questo nuovo design a tutti i prodotti di punta immessi recentemente sul mercato: tablet, telefonini e programmi.
Questo accadeva nel luglio del 2012: in poche settimane blog, riviste specializzate e testate online parlavano di Kim e del suo progetto, apparso secondo molti più convincente di tutti i (timidi, per la verità) tentativi di rebranding messi in atto da Microsoft negli ultimi anni. Il ragazzo non poteva saperlo ma, di lì a pochi giorni (agosto), l’azienda avrebbe annunciato un importante rinnovamento, coincidente con la presentazione di un nuovo logo: un quadrato multicolore che richiamava alla mente lo storico simbolo di Windows, accompagnato da un font diverso, più snello. Una coincidenza che agli occhi di molti non ha fatto altro che esaltare ancor di più il lavoro di Kim. “In tre giorni è riuscito a dare a Microsoft quello che le mancava: sembrare cool”, spiegava al tempo Brand New.
Dalle parti di Washington, dove ha sede Microsoft, le orecchie di molti designer devono aver fischiato a lungo. Fino a che l’azienda, lo scorso ottobre, non ha ceduto: lo ha contattato e lo ha messo al lavoro su un progetto “segreto” per qualche settimana. Evidentemente soddisfatta del risultato finale, Microsoft ha deciso di proporgli un contratto di lavoro vero e proprio all’inizio del 2013. Come ha annunciato lui stesso quattro giorni fa sul suo blog, a partire dalla prossima estate Kim diventerà parte della “grande famiglia” di Microsoft, all’interno del comparto dedicato all’X-Box. L’ha definita una “decisione sofferta”, visto che per Microsoft ha dovuto rinunciare a molte altre proposte allettanti giunte un po’ da tutto il mondo. Ma alla fine ha deciso di “ringraziare” l’azienda che, inconsapevolmente, ha lanciato la sua carriera.