«Il nostro Ateneo non può ignorare comportamenti e parole di un suo docente. Sul caso Musy il rettore Ezio Pelizzetti convocherà il professor Pier Giuseppe Monateri». È il pro-rettore dell’Università di Torino Sergio Roda ad annunciare la decisione dei vertici di via Po dopo le recenti dichiarazioni del docente di diritto comparato. Tutto nasce dalle carte dell’inchiesta sull’agguato. Monateri in università un biglietto alla sua assistente che diceva: “Acerbis Nano ce l’ha insegnato, sparare a uno stronzo non è reato”. Il riferimeno era al casco indossato dall’uomo ripreso dalle telecamere di sorveglianza sospettato di aver ferito Musy. Monateri aveva anche ipotizzato in una telefonata che a sparare fosse stato proprio il faccendiere Francesco Furchì, senza però mai rivelare i suoi sospetti agli inquirenti.
Professor Roda, Pelizzetti ha già inviato una lettera a Monateri?
Lo farò domani mattina, ma pensiamo che l’incontro debba svolgersi a breve. L’Università è direttamente coinvolta in questa storia perché gli episodi di cui si è parlato sono accaduti qui, durante lo svolgimento del lavoro. Peraltro, anche Alberto Musy è un docente, esattamente come Monateri. Anche se lavorava all’Ateneo del Piemonte Orientale, si tratta di un caso che riguarda due professori universitari e questo ovviamente è un aspetto non secondario che rende ancora più delicata una situazione già di per sé paradossale.
Cosa chiederete al professor Monateri?
Vogliamo ascoltare direttamente da lui come intende giustificare i suoi comportamenti. Sentire la sua versione nei dettagli e non sintetizzata dagli articoli dei giornali. L’Università a questo punto ha una forte esigenza di capire cos’è avvenuto. Quel biglietto di cui si è parlato, dovunque sia stato trovato, nel suo registro o in un cestino o altrove, è un elemento che non può lasciarci indifferenti, che inquieta e non può essere sottovalutato. Peraltro Monateri non ha mai smentito di averlo scritto. Per quanto dunque la genesi di quel biglietto presenti ancora aspetti oscuri, quelle parole sono inqualificabili e in questo non possiamo non comprendere le parole della sorella della sorella di Alberto Musy. Dobbiamo sapere come Monateri intenda spiegare un comportamento del genere, quali meccanismi possa averlo causato.
Cosa accadrà dopo questo primo colloquio?
Le conclusioni saranno sottoposte agli organi di governo dell’Ateneo. Sostanzialmente al Senato Accademico, che esprimerà una sua valutazione.
L’ambiente accademico ha reagito scandalizzato alle dichiarazioni rilasciate ai giornali da Monateri. È questa la ragione che ha accelerato la vostra decisione di intervenire?
Abbiamo riflettuto per un giorno ma è innegabile che questo episodio ci abbia stupiti e amareggiati tutti in modo profondo. Siamo concordi nel ritenere che quanto abbiamo letto sia contro ogni codice etico.
Ritiene possibile che l’Università prenda dei provvedimenti nei confronti del docente?
Non sono in grado di saperlo adesso. Per il momento Monateri sarà convocato dal rettore, il quale deciderà se vederlo da solo o con altre persone: il direttore generale, il pro-rettore o altri a sua scelta. Poi ci sarà il giudizio del Senato. Certo, non si può non tener conto di quali saranno gli esiti delle indagini della magistratura. Eventuali provvedimenti dipenderanno com’è ovvio anche dagli sviluppi giudiziari di questa storia, oltre che dalle valutazioni dell’Ateneo sugli aspetti che possano rientrare nelle regole stabilite dal codice etico che l’Università si è data.
Avete mai avuto segnalazioni sul professor Monateri?
Sarà d’accordo con me nel ritenere che un caso come questo abbia tratti così straordinari da non poter rientrare in una casistica. Finora però non sono mai arrivati alla nostra conoscenza episodi ufficiali.
Sara Strippoli (tratto da repubblica.it)