E Fiorito? I suoi ex colleghi sono tutti candidati

E Fiorito? I suoi ex colleghi sono tutti candidati

«In questo momento non penso alla campagna elettorale, ma se sarà ristabilita la verità sono pronto a tornare». L’ex capogruppo del Pdl alla Regione Lazio Franco Fiorito vuole fare ancora politica. Entrando in Tribunale – stamattina è iniziato il processo dove è accusato di peculato – ha spiegato ai cronisti di avere ancora voglia di mettersi in gioco. Chissà se Fiorito sogna di tornare alla Pisana. In quel Consiglio regionale dove molti ex colleghi hanno deciso di proseguire la propria carriera. Già, perché nonostante i recenti scandali, la classe politica laziale è stata confermata al proprio posto. Solo pochi mesi fa il terremoto: l’aumento dei fondi pubblici ai gruppi, la proliferazione delle autoblù, la disinvolta gestione dei finanziamenti ai partiti. Oggi, a destra e sinistra, è come se non fosse accaduto nulla.

Tra una decina di giorni si torna al voto: chi si aspettava un ricambio dei rappresentanti politici è rimasto deluso. Per carità, nessuno dei consiglieri uscenti è accusato di qualche reato. Almeno fino a prova contraria. Hanno tutti il diritto di essere ricandidati, è bene precisarlo. Ma forse i partiti potevano dare un segnale agli italiani. Non è un mistero che gran parte del discredito verso la politica sia nato proprio qui. Grazie agli scandali “ostriche e champagne” che per settimane hanno riempito le prime pagine dei giornali di tutto il Paese. E invece niente. Buona parte dei protagonisti della passata legislatura torneranno in Consiglio regionale, a conferma del buon lavoro svolto. Altri – soprattuto a sinistra – non sono stati ricandidati. Ma con non poca ipocrisia sono finiti nelle liste per il Parlamento. Di fatto, premiati. 

La Giunta Polverini sembra aver svolto un ottimo lavoro. Anche per questo quasi tutti gli assessori hanno ottenuto un posto in lista. Luca Malcotti, Pietro Di Paolo, Marco Mattei e Giuseppe Cangemi sono stati candidati in Consiglio regionale. A Fabio Armeni, Teodoro Buontempo e alla stessa Renata Polverini è andata persino meglio. Sono stati inseriti nelle liste di Pdl e La Destra per Montecitorio (la governatrice è certa di entrare alla Camera, inserita al terzo posto nella circoscrizione Lazio 1).

Tra i consiglieri Pdl che conquistano una ricandidatura alla Pisana c’è Pier Ernesto Irmici, ex braccio destro di Fabrizio Cicchitto. Ma anche i due ciociari Annalisa D’Aguanno e Mario Abbruzzese, che dell’ultimo Consiglio regionale era il presidente. Ricandidata a Latina Lillia D’Ottavi. E a Rieti Antonio Cicchetti. Il gruppo pidiellino sarebbe anche più numeroso, se due consiglieri – Romolo Del Balzo e Andrea Bernaudo – non avessero rifiutato la ricandidatura, che pure gli era stata offerta.

Scompare dalle liste Pdl Francesco Battistoni, il grande avversario di Franco Fiorito. Il suo nome riappare, però, tra le più ambite candidature alla Camera. Circoscrizione Lazio 2, sesto posto. I consiglieri regionali passati con Fratelli d’Italia? Sono tre: l’ex capogruppo Pdl Chiara Colosimo, Gina Cetrone e Giuseppe Melpignano. Le prime due sono state confermate. Candidate alla Pisana nella lista di Giorgia Meloni. E, per non rischiare, anche a Montecitorio. Rispettivamente nella circoscrizione Lazio 1 e Lazio 2.

È stato ricandidato, ovviamente, il capogruppo de La Destra Francesco Storace. Sarà lui a correre come presidente della Regione per il centrodestra. Dovrà dire addio alla Pisana, invece, il suo ex collega Roberto Buonasorte. Se tutto andrà bene passerà al Senato. Altri cinque consiglieri regionali uscenti sono stati ricandidati nella lista civica “Storace presidente”. Si tratta di Angelo Miele e Luigi Abate, già componenti del gruppo “Lista Polverini”. Olimpia Tarzia presidente del monogruppo “Per”: Politica Etica Responsabilità. Pino Palmieri dell’Mpa e Antonio Paris del misto.

E nel centrosinistra? Nicola Zingaretti ha detto di no ai consiglieri uscenti. Troppo recenti gli scandali in Regione per confermare qualcuno di loro. Anche se, come è bene precisare, estranei a qualsiasi reato. Una decisione coraggiosa, dagli effetti paradossali. Molti dei consiglieri Pd sono stati premiati, passando direttamente in Parlamento. Alla Pisana erano 14: cinque sono stati inseriti nelle liste per il Senato e uno alla Camera. Correranno per Palazzo Madama – tutti con buone possibilità di essere eletti – Francesco Scalia, Claudio Moscardelli, Carlo Lucherini e Daniela Valentini. Con loro anche Bruno Astorre, il rappresentante del partito nell’ufficio di Presidenza che si è occupato, tra le altre cose, dei finanziamenti ai gruppi. Diverso il destino di Marco Di Stefano, candidato a Montecitorio. E del capogruppo Esterino Montino, pronto a correre come sindaco di Fiumicino. 

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