BERLINO – Sono da poco usciti i primi instant poll questo pomeriggio, e alla Germania, che sta seguendo i risultati delle elezioni in Italia con un interesse straordinario, sembra di potere tirare un sospiro di sollievo. I leader dell’opposizione tedesca, rappresentanti del centro sinistra, non riescono a trattenersi. Jürgen Trittin, capo frazione dei Verdi nel Bundestag è il più veloce su Twitter: «Non sarà facile. Ma congratulazioni di cuore, Pier Luigi Bersani, per la vittoria delle elezioni in Italia». Passano pochi minuti, il Pd è ancora al 37% alla camera, e anche Thomas Oppermann, leader parlamentare dei socialdemocratici dell’Spd si lascia andare: «Il socialdemocratico Bersani avanti, Berlusconi battuto. È una buona notizia per l’Italia e per l’Europa».
E dire che i tedeschi ci sono abituati a scrutini fiume e risultati elettorali poco chiari, dovuti al sistema elettorale che obbliga la formazione di coalizioni, a volte variopinte, tra due o più partiti. Ma la volontà di poter dire “Berlusconi, battuto” e tirare un sospiro di sollievo era troppo forte. Tutti i principali quotidiani hanno aperto le loro edizioni digitali da oggi pomeriggio alle 15 con le elezioni italiane (con la sola eccezione della Bild che si dedicava a Pistorius e al conclave in Vaticano). Tutti sono caduti nella tentazione di festeggiare la fine di un’epoca.
Quando la realtà si è imposta sui risultati e il vantaggio di Bersani ha iniziato a farsi sottilissimo alla Camera, e al Senato quasi inesistente, c’è chi ha provato a spiegare il complesso sistema elettorale italiano, la differenza tra senato e camera, i premi, e chi, invece, si è abbandonato allo sconforto e alla denuncia. La Germania si sofferma a riflettere e interpreta: la lezione italiana è chiara, metà degli elettori vota contro l’Europa.
Secondo la Frankfuhrter Allgemeine Zeitung, testata conservatrice, è un segnale d’allarme: «La metà degli italiani ha votato partiti che sono antieuropeisti in modo aggressivo», dopo una campagna elettorale marcata dal “fracasso” di un politico che in realtà è un comico, come Beppe Grillo, e un “artista del baccano” come Silvio Berlusconi, che «ha promesso agli elettori mari e monti».
Più duro appare il quotidiano di centrosinistra Süddeutsche Zeitung: «Populismo, baccano e menzogna al governo in Italia», scrive Stefan Kornelius, in un articolo di opinione. «Le elezioni in Italia offrono una lezione a tutti i partecipanti alla crisi dell’Euro: chi si mostra titubante, perde. Chi ci gira intorno, viene punito». L’accusa del quotidiano moderato è dura. Gli Italiani hanno dato un messaggio semplice, secondo Kornelius: «Noi non abbiamo capito», cioè gli elettori italiani non hanno capito la crisi, la gravità della situazione, le loro responsabilità, «ma non si può condannarli per questo: vivono in un clima politico che favorisce la mezza verità e trasforma la satira in ragione di Stato».
«Italia ingovernabile: nuove elezioni praticamente inevitabili» è la sentenza del quotidiano conservatore Die Welt, che rileva anche la «grande delusione di Mario Monti», colui che doveva rappresentare in un possibile nuovo governo, l’ancora di sicurezza per l’esecutivo tedesco di Frau Angela Merkel e la traiettoria europea. «In tutti i risultati parziali e le proiezioni c’è un dato che sembra confermarsi: la coalizione di partiti di Monti potrebbe non arrivare al 10% necessario per accedere al Parlamento».
«Le elezioni nel caos in Italia: la rabbia di Grillo vince» è il titolo di Spiegel online, che da questa mattina attualizza l’informazione ogni pochi minuti. «Il vincitore in queste elezioni è un movimento di protesta che ha meno di quattro anni e da settimane gira in tour per l’Italia con toni strillati: il Movimento Cinque Stelle di Beppe Grillo si è trovato da un giorno all’altro a giocare in serie A». Lo Spiegel descrive il M5S come un partito con proposte più o meno di centro sinistra, ma che ha uno stile «alla Berlusconi: scherzi chiassosi e politica intesa come one-man-show», ma c’è una differenza, «dietro a Grillo si raccolgono una serie di italiani giovani con una formazione e anche molte donne sui trent’anni, una rivoluzione per la politica italiana».
A considerazioni analoghe giunge la Tageszeitung (Taz) quotidiano di sinistra, «Il grande vincitore è Beppe Grillo», un uomo la cui parabola politica viene paragonata, ancora una volta, a quella fulminante di Berlusconi. «La profonda crisi del paese e la sfiducia nei partiti politici tradizionali», avrebbero poi, secondo Taz, creato il terreno fertile per questo successo straordinario.