Un giudizio netto, inequivocabile. Secondo la Banca mondiale gran parte degli Stati del mondo, nei prossimi tre anni, farà ancora molta fatica dal punto di vista economico. Non ci siamo ancora lasciati alle spalle la devastante crisi finanziaria che ha fatto capolino per la prima volta nel 2008, e continueremo a subirne gli strascichi nel breve-medio periodo.
L’istituzione globale, nata nel 1945 in seguito agli accordi di Bretton Woods, ha tagliato le stime di crescita globali per i prossimi anni: 2,3 per cento nel 2013, 3,1 per cento nel 2014, 3,3 per cento nel 2015. Dati ancora più drastici rispetto a quelli comunicati, nei mesi scorsi, dal Fondo Monetario Internazionale e dall’organizzazione no profit americana The Conference Board.
La strada verso la crescita si prospetta tutt’altro che semplice, dunque, come riportato in Global Economic Prospects, lo studio realizzato dai ricercatori della Banca mondiale. I fattori di questo rallentamento sono eterogenei e si differenziano in base ai vari contesti in cui si manifestano: «I rischi per l’economia globale persistono e includono una fase di stallo nel progresso della crisi dell’euro, il debito e le questioni fiscali negli Stati Uniti, la possibilità di un rallentamento degli investimenti in Cina, l’interruzione nelle forniture globali di petrolio», si legge nel documento.
La Banca mondiale ha stilato la classifica delle aree in cui l’economia, nei prossimi tre anni, sarà maggiormente stagnante: in testa c’è l’Eurozona, dove il pil potrebbe scendere dello 0,1% nel 2013 e crescere solamente dello 0,7% nel periodo 2013-2015. Segue il sofferente giappone, dove la crescita sarà dello 0,8%, nonostante le riforme annunciate dal nuovo premier Shinzo Abe. Chiude il podio la Giamaica, che vedrà il proprio Pil ingrossarsi, in tre anni, appena dell’1,4%. La causa? L’alto livello di disoccupazione e la diffusione capillare della corruzione.
Ecco la classifica delle dieci economie più stagnanti del prossimo triennio secondo la Banca Mondiale:
1. Area Euro
Stima Pil 2012: – 0,4%
Stima 2013: – 0,1%
Stima 2013-2015: + 0,7%
2. Giappone
Stima 2012: + 1,9%
Stima 2013: + 0,8%
Stima 2013-2015: + 1,2%
3. Giamaica
Stima 2012: – 0,3%
Stima 2013: + 1,0%
Stima 2013-2015: +1,4%
4 Montenegro
Stima 2012: + 0,2%
Stima 2013: + 0,8%
Stima 2013-2015: + 1,5%
5. Dominica
Stima 2012: + 0,4%
Stima 2013: + 1,2%
Stima 2013-2015: + 1,5%
6. Swaziland
Stima 2012: – 2,0%
Stima 2013: + 1,0%
Stima 2013-2015: + 1,6%
7. Santa Lucia
Stima 2012: + 0,7%
Stima 2013: + 1,2%
Stima 2013-2015: + 1,7%
8. Iran
Stima 2012: – 1,0%
Stima 2013: + 0,6%
Stima 2013-2015: + 1,7%
9. Venezuela
Stima 2012: + 5,2%
Stima 2013: + 1,8%
Stima 2013-2015: + 2,0%
10. Siria
Stima 2012: – 20%
Stima 2013: + 1,0%
Stima 2013-2015: + 2,1%