“Senza corruzione riparte il futuro”. Ha superato le 81mila firme la campagna promossa da Libera e Gruppo Abele contro la corruzione. Nella lista delle firme ci sono personalità del mondo dello spettacolo e della cultura, da Roi Paci a Nicolò Fabi, ma anche semplici cittadini, studenti e lavoratori. Tutti insieme chiedono ai candidati alle prossime elezioni di sottoscrivere cinque impegni di «trasparenza e integrità». I politici che finora hanno scelto di firmare sono 377, più 211 «in fase di adesione». Saranno riconoscibili attraverso un braccialetto bianco che verrà recapitato loro dopo la firma. Tra i candidati premier, ha aderito da poco solo Pier Luigi Bersani.
«La corruzione è uno dei motivi principali per cui il futuro dell’Italia è bloccato nell’incertezza», si legge nel testo della petizione. «Il prossimo 24 e 25 febbraio verremo chiamati a eleggere i nostri rappresentanti in Parlamento. È il momento di chiedere che la trasparenza diventi una condizione e non una concessione, esercitando il nostro diritto di conoscere. Per questo domandiamo adesso, a tutti i candidati, indipendentemente dal colore politico, di sottoscrivere 5 impegni stringenti contro la corruzione. Serviranno per potenziare la legge anticorruzione nei primi cento giorni di legislatura e per rendere trasparenti le candidature».
Quali sono i cinque impegni? Primo: inserire nella propria campagna elettorale la promessa di continuare il rafforzamento della legge anticorruzione iniziato con la riforma del novembre 2012. «Chiediamo sia modificata la norma sullo scambio elettorale politico-mafioso (416 ter) entro i primi cento giorni di attività parlamentare, con l’aggiunta della voce “altra utilità”». E poi ancora: pubblicare il proprio curriculum vitae con indicati tutti gli incarichi professionali ricoperti, dichiarare la propria situazione giudiziaria, pubblicare la propria condizione patrimoniale e reddituale e dichiarare potenziali conflitti di interesse personali o che riguardano i familiari.
Tutti i candidati che parteciperanno all’iniziativa riceveranno un braccialetto bianco con la scritta “cento giorni”. «Il braccialetto», si legge, «è un simbolo di testimonianza e uno strumento di comunicazione a vantaggio del candidato». Ma attenzione: non è irrevocabile. Se il candidato non rispetta le norme di trasparenza dell’iniziativa, ad esempio dichiarando il falso, venendo meno agli impegni presi oppure con comportamenti che contraddicono i valori dell’iniziativa, «è possibile procedere alla revoca del braccialetto e all’esclusione dall’elenco degli aderenti». Sul sito internet è possibile consultare la lista aggiornata dei «candidati trasparenti».
Il video dell’iniziativa