13:40 – Tocca a Silvio Berlusconi aprire il secondo giro di consultazioni al Colle. A incontrare Giorgio Napolitano – che poco prima ha sentito il leader 5 Stelle Beppe Grillo al telefono – è la già collaudata delegazione mista Pdl-Lega Nord. Insieme al Cavaliere ci sono i capigruppo Brunetta e Schifani e il segretario Angelino Alfano. Ma anche il segretario del Carroccio Roberto Maroni. Spetta al Cavaliere la prima mossa. E lui rilancia la palla nel campo avversario. Nel campo del Pd
Nel faccia a faccia con il presidente della Repubblica il centrodestra punta tutto sulla responsabilità. Per salvare il Paese è necessario un esecutivo di larghe intese, con la partecipazione di Pd, Pdl, Lega e Scelta Civica. Il premier? Va bene anche Bersani, spiega il leader Pdl. Ma «siamo disponibili a che il Pd avanzi una sua candidatura». Unica preclusione: il governo deve essere politico. La fallimentare esperienza Monti rende impossibile il ricorso a un altro governo tecnico.
Una trappola? Di certo adesso il premier incaricato è con le spalle al muro. Bersani ha sempre assicurato di essere contrario a un governo sostenuto da Pd e Pdl. Con lui gli alleati di Sel e buona parte del Partito democratico, a questo punto a rischio implosione. Non a caso il capogruppo democrat al Senato, Luigi Zanda, respinge pochi minuti dopo le avances di Berlusconi. «Mi sembra molto difficile ipotizzare un governo politico sostenuto insieme da Pd e Pdl».
Oltre a mettere in difficoltà l’avversario, il Cavaliere riesce anche a posizionarsi in vista di un eventuale ritorno alle urne. Berlusconi ostenta responsabilità. Si dice pronto a superare l’impasse istituzionale partecipando alla nascita di un governo, persino a guida del Partito democratico. Qualcuno lo ha accusato di voler barattare la fiducia all’esecutivo con il nome del prossimo presidente del Consiglio? Il Cavaliere respinge sdegnato le voci (a dire il vero confermate anche dai suoi). «Non c’è stata nessuna discussione, né nessuna nostra posizione avanzata al presidente della Repubblica per il Quirinale, ma è nella logicità delle cose che, se si fa un governo di coalizione insieme, si discute insieme anche del prossimo presidente della Repubblica». Tutti crediti che potranno essere presentati agli elettori in caso di un anticipato ritorno al voto.
12:45 – Al termine delle consultazioni tra Pdl e Lega con Giorgio Napolitano, le dichiarazioni dei leader:
Silvio Berlusconi: «La nostra posizione non è cambiata. Ho espresso al Presidente credo con assoluta chiarezza che noi eravamo e siamo ancora disponibili a dare vita un governo di coalizione, cui partecipino Pdl, Lega Scelta Civica.
Per quel che riguarda i contenuti del governo di coalizione, siamo disponibili a incontrarci con le altre forze politiche e ad esaminare nel dettaglio i provvedimenti urgenti che si impongono per la difficilissima situazione dell’economia. Crediamo davvero che ci possa essere un accordo sui provvedimenti principali. Questa è la nostra posizione ed è chiarissiama. Siamo al servizio delle esigenze del paese. Siamo disponibili a che il Pd avanzi una sua candidatura, ci va bene la candidatura del segretario Bersani».
Roberto Maroni: «Vogliamo un governo che dia risposte, ma deve essere un governo poitico, queste sono le condizioni espressse al Presidente»
Silvio Berlusconi: «Aggiungiamo una precisazione ulteriore. Nessuna discussione nè posizione è stata da noi avanzata per il Quirinale. Ma è nella logicità delle cose che se si fa un governo di coalizione poi insieme bisogna discutere sul presidente della Repubblica possibile. La nostra è la posizone che esce dalle urne: un governo di alte intese tra le forze disponibili a fare queste riforme. La politica è professionalità ed esperienza oltre che buon senso».