La «marcia silenziosa» contro i pm del Tribunale di Milano non doveva esserci, ma l’hanno fatta lo stesso. La tensione resta alta. Nonostante i picchi di ipertensione, l’uveite acuta, e il ricovero presso l’ospedale San Raffaele di Milano, ieri il Cavaliere ha cercato di convincere i «falchi» del Pdl, come Daniela Santanchè e Fabrizio Cicchitto, a fare un passo indietro e a non alzare i toni dello scontro: «Ho ritenuto, pur ringraziando di cuore tutti i parlamentari per la loro dimostrazione di affetto, di chiedere di soprassedere a tale iniziativa per il rispetto che ho sempre portato alle istituzioni repubblicane».E invece molti di loro hanno comunque deciso di andare in Tribunale, cantare l’inno di Mameli e protestare. «Abbiamo disobbedito al capo», ha detto Mariastella Gelmini, una del gruppetto di ribelli.
Poco prima, sempre nel Tribunale di Milano, si era consumato un altro scontro per il cosiddetto “processo-Ruby”. Gli avvocati Niccolò Ghedini e Piero Longo hanno presentato una nuova richiesta di legittimo impedimento per l’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Ovviamente non si è fatta attendere la replica della Procura di Milano, che ha chiesto una visita fiscale – la seconda che il Cavaliere riceve nel giro di tre giorni. E, così, nelle prossime ore Silvio Berlusconi verrà visitato dal cardiologo Cesare Fiorentini e dall’oculista Stefano Gambaro, affiancati dal medico legale Marco Grandi.
Tutto qui? Macché. Fuori dal Tribunale, ad attendere gli avvocati del padron di Mediaset, c’è un gruppetto di sostenitori del pm milanese Ilda Boccassini «per ringraziarla per quello che ha fatto». Antonietta, di origini milanese e già pensionata, mostra gli artigli contro il Cavaliere: «Dovrebbe andare in galera». Poco vicino c’è un’elettrice del Pd: «ero presente alla manifestazione di qualche settimana fa per Ambrosoli in Piazza Duomo». In mano ha un cartello con su scritto: «Berlusconi: la tua malattia è una farsa». Il caso vuole che l’elettrice democratica si chiami proprio «Ilda, come la Boccassini», e non mostri alcun rispetto per gli elettori del Cavaliere: «Quelli che lo votano sono un po’ ignoranti e un po’ vecchi. È un venditore, lui potrebbe fare il ballerino, il magnaccia. Come si dice da queste parti, potrebbe vendere gli asini al polo nord». Nel gruppetto si scorge anche Giovanni, giovanissimo studente universitario di grafica, che è «venuto qui spontaneamente per far conoscere la mia opinione».
E quando i legali di Berlusconi sono usciti, la reazione è stata molto agitata: un passante gli urla: «Dov’è finito Pinocchio?». Mentre Ghedini si sofferma con i cronisti, e rilancia: «Chiediamo soltanto di poter finire questo processo in tempi normali, rispettando il diritto del cittadino e della persona malata che vuole presenziare alle udienze».
Nel frattempo alla riunione dei parlamentari del Pdl si è fissata la road map. Stando ad alcune indiscrezioni, Angelino Alfano avrebbe presentato a tutti i parlamentari l’ipotesi “Aventino”, cioè non partecipare ai lavori parlamentari fino a quando non saranno prese in esame le richieste del Pdl. A partire dalla “questione giustizia”. Domani, poi, il Quirinale riceverà proprio il segretario Pdl e i capigruppo uscenti del Senato, Maurizio Gasparri, e della Camera, Fabrizio Cicchitto. L’idea sarebbe quella di illustrare al Capo dello Stato proprio l’ipotesi “Aventino”, che prefigurerebbe il ritorno alle urne nel giugno prossimo. Insomma, lo scontro istituzionale si è appena aperto, e l’incubo dell’ingovernabilità continua.