Ecco chi sono i Fini e Schifani a Cinque Stelle

Il M5S presenta i due candidati alla presidenza delle Camere

Roberto Fico e Luis Alberto Orellana. Ecco gli aspiranti presidenti a Cinque Stelle. Sono i due parlamentari selezionati dal MoVimento di Grillo per la poltrona più importante di Camera e Senato. Dopo due giorni di interminabili riunioni i grillini presentano i loro candidati. Sono stati scelti per alzata di mano, in un paio di votazioni, dai componenti dei due gruppi.

«Adesso vi lascio perché tra un po’ mi metto al lavoro, inizio a scrivere il mio discorso di insediamento» scherza Orellana ostentando ottimismo in diretta streaming. Cinquantuno anni, pavese, una folta barba bianca. «Mi ritengo una persona che ispira fiducia negli altri» raccontava nella dichiarazione di intenti presentata al M5S durante le parlamentarie. Per strappare la candidatura alla presidenza di Palazzo Madama ha superato la concorrenza di altri sei “onorevoli cittadini”. E così da domani i voti dei senatori grillini convergeranno su di lui.

Nato in Venezuela da madre italiana, Orellana è arrivato in Italia quando aveva tredici anni. Il video di presentazione postato sul sito del MoVimento elenca i dati personali: laureato in Scienze dell’Informazione, sposato con due figli. Prima di approdare in Parlamento, il possibile successore di Schifani era un funzionario dell’Italtel.

La folgorazione grillina arriva quattro anni fa, quando Orellana si avvicina al Meetup di Pavia. «Ero fra i presenti a Milano il 4 ottobre 2009 alla fondazione del MoVimento 5 Stelle», ci tiene a precisare. Tra le esperienze politiche due candidature con il M5S: alle Comunali di Pavia di quattro anni fa e alle Regionali lombarde del 2010. Da buon grillino, Orellana è un convinto sostenitore della politica come servizio, meglio se a tempo determinato. «La casta – scriveva nella dichiarazione di intenti – ci da invece una immagine totalmente opposta della politica rendendola un affare sporco e perseguito per il solo vantaggio personale». I colleghi senatori sono avvertiti.

Il candidato alla presidenza della Camera è un volto noto. Il trentasettenne Roberto Fico, napoletano. Un grillino di fede indiscussa. Uno dei primi seguaci del blogger genovese. Colpito da una spettacolo teatrale, nel 2005 fonda il Meetup di Napoli, oggi uno dei più numerosi del Paese. Particolarmente attivo sul tema delle risorse idriche, Fico è uno dei pochi esponenti del MoVimento già conosciuto dal grande pubblico: spesso citato dai quotidiani, è uno dei punti di riferimento dei deputati a cinque stelle. «Ringrazio tutti per la fiducia – le sue prime parole dopo la candidatura del gruppo di Montecitorio – È sempre emozionante. Noi siamo la prima forza politica del Paese ed era ovvio, naturale e da responsabili esprimere un nome per la presidenza della Camera. Il nome è il mio e di questo sono veramente onorato».

In rete non è difficile trovare il curriculum dell’aspirante sostituto di Gianfranco Fini: maturità classica, laurea con 110 e lode in Scienze delle Comunicazioni, master in “Knowledge management» presso il Politecnico di Milano. E domattina si parte con le prime votazioni. Al momento l’esito è scontato. In assenza di accordi, nessun partito ha i voti sufficienti per eleggere i propri candidati ai primi scrutini. Anche per questo Pd e Pdl sembrano orientati a votare scheda bianca. Pier Luigi Bersani ha chiesto ai suoi parlamentari di aspettare fino a domani, sperando di trovare un’intesa in extremis con il M5S. Pdl e montiani restano in attesa.

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