La porta a Pier Luigi Bersani era già sprangata. Da questo punto di vista nessuna novità. Adesso Beppe Grillo chiude ogni possibilità anche a un governo guidato dal presidente del Senato Pietro Grasso. L’unica soluzione per uscire dallo stallo? Un esecutivo a Cinque Stelle.
La seconda giornata di consultazioni al Quirinale si apre con l’atteso faccia a faccia tra Giorgio Napolitano e il leader del M5S. Un’ora scarsa di colloquio nello studio alla Vetrata e la strada verso un governo di centrosinistra si fa subito in salita.
Grillo arriva al Colle poco prima delle 10 a bordo di un van nero. Cappotto, abito scuro, cravatta. Con lui si presentano al Quirinale i capigruppo Roberta Lombardi e Vito Crimi. Assente, come anticipato, Gianroberto Casaleggio. La sala stampa è gremita. Giornalisti da tutto il mondo sono in fila già dalla mattina per poter assistere all’evento.
Resteranno delusi. Grillo incontra il presidente, ma al termine del colloquio lascia lo studio di Napolitano e scende nel cortile d’onore. Giusto il tempo di una foto ricordo, poi lascia il palazzo. Spetta ai due parlamentari a cinque stelle incontrare la stampa. Crimi e Lombardi leggono una dichiarazione senza rispondere alle domande dei cronisti presenti. «Il Movimento Cinque stelle è stato la prima forza politica alle elezioni, per questo chiediamo ufficialmente un incarico di governo per realizzare il nostro programma», spiega la capogruppo a Montecitorio.
Subito dopo Crimi elenca i venti punti del programma elettorale grillino. Il senatore legge, meccanico, il foglio che ha davanti. Sembra quasi un manifesto politico. Alla fine l’impressione è quella di un ultimatum ai partiti. Finora non è stato riconosciuto alcun incarico istituzionale al MoVimento. «Né il presidente della Camera né quello del Senato, le cui nomine sono state oggetto di mercanteggiamento e contrattazione».
Se ora non arriverà un incarico di governo, il M5S reclama le presidenze delle commissioni di Vigilanza Rai e Copasir (il comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica).
La “versione” di Grillo appare subito dopo sul suo blog. Il comunicato è lo stesso letto da Crimi e Lombardi al Quirinale. Con una specifica: «Il M5S non accorderà alcuna fiducia a governi politici o pseudo tecnici con l’ausilio delle ormai familiari “foglie di fico” come Grasso. Il M5S voterà invece ogni proposta di legge se parte del suo programma». Bersani, atteso al Colle per le 18, è avvertito.