BERLINO – Angela Merkel ha mandato ieri un avvertimento duro a Cipro. Ha invitato il paese mediterraneo a non mettere a prova la pazienza della troika con alternative al salvataggio che non portano da nessuna parte. Allo stesso tempo ha chiesto a Nicosia di migliorare la comunicazione con Bruxelles, avvolta nel caos per la situazione nell’isola mediterranea. L’emergenza di Cipro si scontra con le elezioni di settembre in Germania. Con il 48% dei tedeschi che teme che i propri risparmi siano minacciati dalla crisi, da qui alle urne è improbabile che la cancelliera abbandoni la linea dura.
Poco importa che il primo ministro russo Dmitri Medvedev accusi l’UE di muoversi “come un elefante in un negozio di cristalli” e che l’opposizione tedesca denunci che “il disastro di Cipro porta la firma di Ángela Merkel”. Con i cittadini ciprioti in coda di fronte ai bancomat e il Parlamento di Nicosia che rifiuta il pacchetto di aiuti che include tassare i patrimoni di tutti i cittadini per raggiungere un contributo di 5,8 miliardi di Euro, i tedeschi iniziano ad essere preoccupati.
“Non è possibile che Cipro ponga alla prova la pazienza della troika”, ha detto la cancelliera secondo frasi riportate alle agenzie tedesche dai deputati della sua frazione in parlamento. Merkel avrebbe in oltre descritto come “inaccettabile” la proposta del governo cipriota di nazionalizzare i fondi pensionistici, per evitare di tassare i depositi bancari. È questa un’iniziativa che il suo partito considera contraria ai principi europei.
Secondo un sondaggio reso pubblico ieri dalla televisione ARD, quasi un tedesco su due teme per i propri risparmi. Mentre il 59% si fida delle gestione di Merkel, solo il 16% crede che i socialdemocratici possano gestire la crisi meglio di lei. I tedeschi hanno ancora davanti agli occhi l’immagine della cancelliera con l’allora ministro delle Finanze, Peer Steinbrück (ora candidato rivale alla cancelleria) quando nel 2008, nei giorni di Lehman Brothers, apparvero in un messaggio televisivo a rassicurare i cittadini che i loro risparmi erano al sicuro. Sono questi numeri e queste promesse su cui si gioca il voto in Germania.
“Per la Germania e altri paesi è indigeribile che i contribuenti, che già aiutano molto in Europa, debbano pagare per gli errori commessi dal paese con il denaro nero dei russi”, spiega a Linkiesta Friedrich Heinemann, esperto in finanze pubbliche dell’Istituto Europeo di Ricerca Economica (ZEW) con sede a Mannheim. Questo esperto ha ricordato che la situazione attuale in Germania, con la nascita di un partito euroscettico contrario ai salvataggi in Europa, richiede ai politici una “straordinaria sensibilità”. Merkel e compagni non possono ignorare i segnali chiari che vengono dalla popolazione, secondo Heinemann: il rischio per l’Eurozona che in Germania si facciano largo partiti antieuropeisti è ancora più grande
“Sarebbe stato meglio per l’accettazione a Cipro, risparmiare dalla tassa i piccoli risparmiatori”, ammette Heinemann, “credo che però siano i ciprioti ad aver sbagliato a non accettare compromessi. Bisogna ricordare che le perdite della tassa richiesta tra il 5 e il 7% è tutto sommato moderata perché bisogna ricordare che gli interessi a Cipro sono stati negli ultimi anni significativamente più elevati che in Germania o in altri paesi europei”.
Sono in molti in Germania a trovare ingiustificate le proteste e manifestazioni nei paesi sudeuropei che si dirigono direttamente a Merkel e alle politiche difese dalla Germania in seno all’UE. Mentre sulla stampa tedesca sono più rari coloro che spiegano che la Germania ha tratto enormi benefici dall’introduzione dell’Euro e che nella crisi ha continuato a finanziare il suo debito pubblico a tassi bassi o nulli.
“Dobbiamo salvare Cipro nel nostro stesso interesse”, ha ammesso Sven Böll in un articolo di opinione per Der Spiegel, “la Germania ha solo da perdere con l’uscita del paese dalla Eurozona”. Secondo Böll l’uscita di Cipro dalla moneta unica significherebbe la rottura di un tabù le cui conseguenze sono difficili da prevedere ma che sarebbe in ogni caso un pessimo precedente.
Appelli come questo non fanno presa sull’elettorato tedesco. Con il conto alla rovescia della Banca Centrale Europea, che ha fissato a lunedì l’ultimatum per Cipro, tutto può succedere in Europa meno che un passo avanti della cancelliera.