La versione di Vito. Dopo il tribolato voto di ieri al Senato, e il Grillo che ha tuonato, ventilando espulsioni, «Chi non vota come deciso dal gruppo mente agli elettori, spero ne tragga le dovute conseguenze», il capogruppo al Senato del Movimento 5 Stelle ha provato a fare un po’ di ordine nel consueto video di fine lavori. «Il nostro candidato ideale era e rimane Luis Orellana», ha spiegato. «Dobbiamo però dare atto a noi stessi che nella giornata e in questi mesi siamo riusciti a stimolare le forze politiche a fare scelte meno legate agli apparati di partito. Nomi come Boldrini e Grasso sono nuovi rispetto a Franceschini o Finocchiaro che pure giravano in precedenza».
«Dopo che è venuto fuori il ballottaggio, ci siamo incontrati. È stato un bellissimo confronto, nel solco dei meetup; molto emozionante, a tratti anche acceso, perché si sono tirate fuori tutte le storie legate alla mafia e all’antimafia, visto che avevamo in contrapposizione Schifani e Grasso e i due nomi la dicono tutta…».
La linea che abbiamo seguito. «Il gruppo», spiega ancora Crimi, «è uscito all’unanimità con un’unica speranza: la non rielezione di Schifani. Questa è stata la coerenza del gruppo. In questa linea la quasi totalità di noi ha proseguito votando bianca, nulla, scrivendo Orellana o non ha votato per nulla. Nella cabina elettorale qualcuno ha agito secondo coscienza, e questo è anche grande espressione di libertà e di quello che è il nostro spirito. E il risultato ha visto Pietro Grasso vincere di larga misura».
Il discorso di insediamento di Grasso è stato giudicato da Crimi «molto interessante». «Ci vede concordi», ha concluso, «su molti aspetti, a partire dall’istituzione della Commissione d’inchiesta sulle stragi di mafia. Ma non ci contentiamo delle promesse e delle belle parole, vogliamo vederli all’opera».