Muro di Berlino, “resti affinché non se ne alzino più”

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Dall’odio all’amore: il Muro era il simbolo della violenza della dittatura socialista, che aveva spaccato in due la città, dividendo famiglie e amicizie. Adesso tutta Berlino si sta mobilitando per evitare lo smantellamento di alcune porzioni nel tratto più lungo rimasto, quell’“East Side Gallery” decorata da decine di artisti nei primi anni Novanta.

Un’iniziativa immobiliare vorrebbe costruire in riva alla Sprea una torre di appartamenti di lusso, e il progetto richiederebbe di aprire alcuni passaggi attraverso il Muro. Nel pomeriggio di domenica 3 marzo, migliaia di Berlinesi si sono radunati laddove la prima ferita è stata inferta. Manca già un blocco di prefabbricato.

In questo video de Linkiesta, realizzato da Stefano Casertano e Valerio Bassan, non si racconta solo una storia di resistenza civile, ma si ritrae il volto di una città giovane e fiera, scanzonata e ricca di personalità. Ci sono attivisti (“sono qui per oppormi”) e dadaisti (“Il Muro deve sparire!” gridano tre provocatori con tanto di striscione). Questa è Berlino, centro d’Europa.

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