Ripresa lontana, la scure di Fitch sul debito italiano

Nuova bocciatura

Dopo giorni di voci, è arrivato il downgrade dell’Italia. O meglio, è arrivato il secondo taglio al rating italiano, per mano di Fitch, che ha declassato l’Italia a BBB+ da A- con outlook negativo. La prima agenzia a tagliare il giudizio sul debito pubblico italiano dopo le elezioni italiane è stata infatti DBRS, una delle quattro società usate dalla Banca centrale europea (Bce) per valutare il rischio del singolo Paese. E sono attesi altri downgrade. Come spiega Fitch, nel caso le previsioni di crescita economica per l’anno in corso fossero riviste al ribasso, arriverebbero altri tagli.

L’esito delle elezioni è un rischio per il Paese. La performance di Beppe Grillo e la crescita di Silvio Berlusconi sono un segnale che non poteva essere ignorato dalle agenzie di rating. Del resto, sono diverse le banche d’investimento che, l’indomani del voto, hanno deciso di proteggersi dal rischio Italia. Troppa l’incertezza, troppe le variabili in atto, troppe le voci di un imminente ritorno alle urne. Meglio quindi, almeno nel breve termine, ridurre l’esposizione sul debito italiano in portafoglio.

A pesare sul rating italiano ci sono diversi fattori. Il più importante nel breve termine è il risultato elettorale. La quasi ingovernabilità è vista da Fitch come un elemento di instabilità del Paese. Difficilmente sarà creato un governo forte nelle prossime settimane e il pericolo è che il prossimo esecutivo sia incapace di continuare la strada intrapresa un anno fa. Le riforme strutturali di cui ha bisogno il Paese sono chiare e devono essere volte al miglioramento della competitività dell’Italia, al fine di bilanciare l’austerity che dalla seconda metà del 2011 è stata introdotta.

C’è poi la recessione italiana, che potrebbe essere peggiore delle previsioni. Secondo l’agenzia di rating l’Italia registrerà un calo dell’1,8 del Pil nell’anno in corso, ben oltre le previsioni del Tesoro e della Commissione Ue. Il pericolo è che, per via della mancanza di un esecutivo in grado di dettare delle linee guida al Paese, questo scenario peggiori via via lungo il 2013. E poco importa che il deficit pubblico ora sia in ordine. Gli shock potrebbe arrivare su diversi fronti, dal peggioramento delle condizioni di rifinanziamento a una nuova vampata della crisi dell’eurozona.

Infine, il debito italiano. I quasi 2.000 miliardi di euro di debito pubblico sono pesanti come macigni per un Paese come l’Italia. In particolare, Fitch ha fatto notare che il rapporto debito/Pil raggiungerà il suo massimo nel corso dell’anno, sfiorando quota 130 per cento. Di qui, la difficile sostenibilità dello stesso. A fronte di circa 192 miliardi di euro di nuove emissioni obbligazionarie per il 2013, più una redemption da 155 miliardi, il peggioramento del rating italiano potrebbe aumentare i costi del rifinanziamento italiano. Uno scenario di questo genere potrebbe pesare, e non poco, sulle prospettive di deficit dell’Italia per l’anno in corso, costringendo il Paese a richiedere un allentamento degli obblighi imposti dal Fiscal Compact su base europea.

Alla luce delle prospettive sul prossimo futuro dell’Italia, Fitch ha optato per il taglio. A incidere, soprattutto in ottica di medio termine, è il timore della nascita di un governo debole. Se così fosse, e la direzione presa è quella di un esecutivo di minoranza guidato dal Partito Democratico, non ci sarebbe abbastanza forza per portare avanti le riforme strutturali iniziate dal governo di Mario Monti. Allo stesso modo, non ci sarebbe margine di manovra nel caso riemergessero focolai di crisi all’interno della zona euro. In caso di shock, domestici o esterni, la risposta di un governo debole potrebbe essere più lenta, spiega Fitch. In altre parole, il contagio potrebbe essere più veloce e virulento.

La decisione di Fitch arriva però in ritardo. Sono diversi gli investitori finanziari – banche, fondi d’investimento, fondi pensione – che dopo le elezioni italiane hanno deciso di ridurre l’esposizione sull’Italia. Dopo la scelta di Fitch (e DBRS) è probabile l’aumento di questo fenomeno. Non è un caso che dopo il voto sia aumentata la quantità di contratti Cds (Credit default swap) comprati dagli operatori finanziari. Le assicurazioni contro il rischio d’insolvenza dell’Italia hanno infatti raggiunto il massimo storico a quota 14.000 contratti. Prima ancora che le agenzie di rating, gli investitori avevano già fatto la loro scelta. 

LEGGI IL COMUNICATO DI FITCH

Fitch Ratings-London-08 March 2013: Fitch Ratings has downgraded Italy’s Long-term foreign and local currency Issuer Default Ratings (IDR) to ‘BBB+’ from ‘A-‘. The Outlook on the Long-term IDRs is Negative. Fitch has simultaneously affirmed the Short-term foreign currency IDR at ‘F2’ and the common eurozone Country Ceiling for Italy at ‘AAA’.

KEY RATING DRIVERS
The downgrade of Italy’s sovereign ratings reflects the following key rating factors:

– The inconclusive results of the Italian parliamentary elections on 24-25 February make it unlikely that a stable new government can be formed in the next few weeks. The increased political uncertainty and non-conducive backdrop for further structural reform measures constitute a further adverse shock to the real economy amidst the deep recession.
– Q412 data confirms that the ongoing recession in Italy is one of the deepest in Europe. The unfavourable starting position and some recent developments, like the unexpected fall in employment and persistently weak sentiment indicators, increase the risk of a more protracted and deeper recession than previously expected. Fitch expects a GDP contraction of 1.8% in 2013, due largely to the carry-over from the 2.4% contraction in 2012.
– Due to the deeper recession and its adverse impact on headline budget deficit, the gross general government debt (GGGD) will peak in 2013 at close to 130% of GDP compared with Fitch’s estimate of 125% in mid-2012, even assuming an unchanged underlying fiscal stance.
– A weak government could be slower and less able to respond to domestic or external economic shocks.

The ‘BBB+’ rating reflects:
– The rating remains supported by the relatively wealthy, high value-added and diverse economy with moderate levels of private sector indebtedness.
– Italy has progressed substantially over the past two years with fiscal consolidation. Public sector deficit was 3% of GDP in 2012, a result of 2.3pp fiscal consolidation in structural terms, according to the recent estimate of the European Commission.
– The fiscal measures already adopted should be sufficient to deliver a further narrowing of the budget deficit in 2013 despite the continuing recession. Fitch expects the deficit in 2013 to be around 2.5% of GDP. In structural terms, this would be close to the constitutional requirement of a balanced budget.
– Low contingent fiscal risks from the banking sector; an underlying budgetary position close to that necessary to stabilise the government debt to GDP ratio; and sustainable pension system underpins confidence in the long-term solvency of the Italian state.
– The Italian sovereign has demonstrated its financing flexibility and resilience during the crisis reflecting a strong domestic investor base and average duration of 4.74 years.

RATING SENSITIVITIES
The Negative Outlook reflects the following risk factors that may, individually or collectively, result in a downgrade of the ratings:

– Deeper and longer recession than currently forecast by Fitch that undermines the fiscal consolidation effort and increases contingent risks from the financial sector.
– Economic and fiscal outturns that reduce confidence that GGGD will be placed on a firm downward path from 2014, after peaking in 2013.
– Sustained deterioration in fiscal funding conditions with adverse implications for financial conditions for the private sector and public debt dynamics.
– Re-intensification of the eurozone crisis could lead to a direct increase in GGGD through contingent liabilities due to additional EFSF/ESM commitments and could further weaken the economy through a fall in external demand, weaker confidence and tighter credit conditions.
– Prolonged uncertainty over economic and fiscal policies, failure to comply with the constitutional requirement of balanced budget.

The current Outlook is Negative. Consequently, Fitch’s sensitivity analysis does not currently anticipate developments with a material likelihood, individually or collectively, of leading to an upgrade. However, future developments that may, individually or collectively, lead to a revision of the Outlook to Stable include:

– Sustained economic recovery that supports ongoing fiscal consolidation.
– Confidence that the public debt to GDP ratio is on a firm downward path.
– Further structural reforms that enhance the competitiveness and growth potential of the Italian economy.

Financing conditions have been relatively benign in recent months. The potential backstop of external support from the ESM and ECB reduces the tail risk of a sovereign liquidity crisis for Italy and is supportive of the rating. While it remains uncertain under what conditions Italy would apply for official assistance, the request itself would be neutral for the rating.

KEY ASSUMPTIONS
The rating incorporates Fitch’s assumption that the medium-term fiscal trajectory and commitments made by Italy under the Stability and Growth Pact and implied by the constitutional balanced budget amendments will be sustained by any new government.

Fitch assumes that Italy will start recovering in H213 from its deep recession as the large shocks causing the current recession (fiscal consolidation, tight financing conditions, and weak external demand) gradually fade away.

Fitch assumes that the contingent liabilities from the banking sector for the Italian government are limited. Nonetheless, if the recession is deeper and longer than currently anticipated, the risk that the government may be required to make further injections of capital, beyond the Monte dei Paschi recapitalisation, cannot be discounted.

Fitch maintains its assumption that medium-term potential growth is 1% even in light of structural reforms adopted over the last two years.

The current rating reflects Fitch’s judgement that Italy will retain market access and, if needed, EU intervention would be requested and provided to avoid unnecessary strains on sovereign liquidity.

Furthermore, Fitch assumes there will be progress in deepening fiscal and financial integration at the eurozone level in line with commitments by euro area policy makers. It also assumes that the risk of fragmentation of the eurozone remains low. 

[email protected]

Twitter: @FGoria

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