Gianluca Pini, segretario romagnolo parla e inizia la contestazione. È ritenuto un maroniano e un gruppo di veneti bossiani con le maschere del segretario trasformato in Pinocchio fischia. Ne nascono spintoni e urla a brutto muso tra i militanti sul pratone. Qualche mano di troppo si alza. Più tardi Bossi chioserà, dal palco: «Fratelli, le mani usatele per darvele in segno di pace, non per altro. Altrimenti se ci vedono litigare farete soltanto contenta Roma e servi lecchini del potere, i giornalisti»
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