Nel gennaio scorso ci prendemmo la briga di verificare se la spending review in materia di auto blu, avviata dal Ministro Tremonti e proseguita dal governo Monti, fosse stata fino in fondo applicata. Infatti, il decreto legge 98 del luglio del 2011 imponeva, con poche eccezioni, stringenti limitazioni per gli acquisti futuri di nuove auto di rappresentanza e servizio, per le quali fu fissato il tetto dei 1.600 c.c. di cilindrata. Un downsizing drastico e doloroso, data la tendenza dilagante nelle istituzioni pubbliche (che documentammo) di prediligere auto lussuose e di grossa cilindrata, di fattura per lo più tedesca.
Con Monti, no party. Il governo Monti e l’austerità tecnica decisero di spingersi ben oltre, vietando addirittura, per tutto il 2012, l’acquisto di nuove vetture e continuando nell’opera di smobilitazione del parco auto esistente. Niente più gare per acquisto o noleggio a lungo termine, insomma. Archiviati il governo dei tecnici e la rigida disciplina di condotta, con le larghe intese i bandi di gara sono però tornati. E con loro grandi pretese. Nell’ultima settimana, infatti, il sito della Consip S.p.a., società per azioni interamente controllata dal Ministero dell’Economia e Finanza, che lavora esclusivamente al servizio delle pubbliche amministrazioni, ha pubblicato 2 bandi di gara d’appalto proprio relativi alle auto blu.
6.450: tante sarebbero le autovetture di cui avrebbero bisogno le Pa, per l’acquisto delle quali il 22 maggio è stato pubblicato un primo bando di gara. Il valore complessivo dell’appalto stimato in 133.294.819,00 euro, ovviamente Iva esclusa. La scadenza è prevista alla fine di luglio, ben prima che scatti l’aumento dell’imposta sul valore, portando l’aliquota più alta dal 21 al 22 per cento. Una base d’asta non proprio in sintonia con la condizione di profonda crisi dell’economia italiana e con il clima di rigidi tagli alla spesa pubblica nazionale.
Eppure, lo Stato, dimenticato il rigore dei professori e con esso i divieti, si riscopre sempre più bisognoso di nuovi cavalli ed è analitico nelle sue necessità. La gara è, infatti, suddivisa in 11 lotti per 650 city car compatte, 2.200 auto compatte ma un po’ meno city, 550 berline piccole, 300 berline medie, 250 city car a Gpl e 250 a metano, perché anche l’amministratore pubblico ci tiene a risparmiare almeno sul pieno di carburante; 450 autovetture 4×4 piccole dimensioni; 450 autovetture 4×4 medie per scopi di pubblica sicurezza; per finire, altre 450 Autovetture 4×4 grandi per scopi di pubblica sicurezza; 750 furgoni Medi, Autocarri e Minibus e Veicoli Multifunzione Trasporto Persone e/o Merci e persino 150 pick up 4×4. Tutto questo solo per 133 milioni di euro, senza Iva, s’intende, e nel rispetto del limite di cilindrata imposto da Tremonti. Insomma, un affarone.
Intanto, in una intervista apparsa ieri sulle colonne de Il Messaggero, il Ministro per la Funzione Pubblica, Gianpiero D’Alia, minimizza: «Il bando è della Consip, società del Tesoro che si occupa di ottenere prezzi scontati sugli acquisti pubblici, riguardante vetture destinate soprattutto agli ospedali, alle Asl, alla sicurezza. Non sono auto blu. In ogni caso stiamo monitorando le vetture del parco auto targa per targa».
Sarà. Eppure, la Consip (Concessionaria servizi informativi pubblici) è la centrale acquisti per l’intero comparto pubblico e non solo per le amministrazioni sanitarie. Nei 133 milioni di bando per 6.450 auto, solo un migliaio sono espressamente ascritte a scopi di pubblica utilità e/o sicurezza. Il resto si perde nei mille rivoli della opacità delle definizioni e delle richieste e in quello spazio, più o meno buio, dell’autonomia amministrativa.
Oltre l’acquisto, c’è il noleggio. Scorrendo l’elenco dei bandi di gara pubblicati, poco sotto quello del 22 maggio, ve ne è un altro, questa volta relativo al noleggio, a lungo termine e senza conducente, di altre 4.025 auto, tra ibride, diesel ed elettriche. Solo per 24 mesi e alla cifra non proprio irrisoria di una base d’asta di 80.359.236,00 Euro. In tutto, l’amministrazione pubblica, entro il 18 luglio, rinnoverà 10.476 auto, ovvero circa il 18% dell’intero parco auto pubblico nazionale.
Secondo i dati di Formez Pa, alla fine del 2012 l’entità complessiva ammontava a 60.551 unità per un costo di gestione di 1,2 miliardi di euro. E’ doveroso rinnovare dotazioni obsolete ed usurate, ma è lecito altrettanto chiedersi se questa spesa oggi sia davvero necessaria, dovendo procedere, di colpo, al rinnovo di quasi il 20% della dotazione a quattro ruote.