Il conto alla rovescia per la rielezione di Angela Merkel e l’inizio del suo terzo mandato è iniziato. Nonostante le sconfitte del suo partito e coalizione in tutte le più recenti elezioni regionali, i sondaggi federali parlano chiaro: salvo spettacolari colpi di scena, Merkel è imbattibile. I tedeschi si fidano di lei e la ritengono adatta a rappresentare i propri interessi in Europa. L’editoria si prepara. Tra marzo e maggio sono almeno cinque le biografie della cancelliera lanciate sul mercato dalle case editrici. Un’enorme opera di propaganda? Non solo. L’impenetrabile leader dell’austerità affascina scrittori e giornalisti in cerca di un taglio originale o sconosciuto da dare a una vita apparentemente impeccabile. E a quanto pare esiste anche un mercato ricettivo.
Era un giorno di ottobre del 2005, e la settimana più difficile per Frau Merkel era passata. Dopo un lungo conteggio dei voti, Gerhard Schröder aveva ammesso la sconfitta. Per la prima volta, una donna, dell’est, diventava cancelliera. Nella fondazione Konrad Adenauer, Merkel rispondeva alle domande dei giornalisti tedeschi con polso sicuro fino a quando un quesito la paralizzò. La giornalista Judy Dempsey chiese: «Signora Merkel lei è ora cancelliera della Germania. Come sta? È felice?». La risposta fu ritrasmessa da tutte le televisioni, centinaia di volte, in tutto il mondo. Per un momento, Merkel non riuscì a trovare le parole e alla fine la sua risposta fu talmente secca che l’intera sala scoppiò in una fragorosa risata: «Sto bene. Mi trovo in una condizione di attenzione intensa». A partire da questo aneddoto, la storica corrispondente dell’International Herald Tribune cerca di spiegare il Fenomeno Merkel: la potenza e le possibilità della Germania, una biografia che la Köbler Stiftung lancerà sul mercato a metà maggio.
Contrariamente a quanto accade in Italia, i cittadini tedeschi ammirano il polso duro con cui Merkel ha imposto tagli a tutta l’Europa meridionale e credono che questo sia fatto nel loro interesse. Il suo stile sobrio, la parsimonia con cui fa trasparire le emozioni e il basso profilo della cancelliera sono le doti che i tedeschi le riconoscono. Ma Dempsey va oltre e offre uno sguardo internazionale critico riguardo a ciò che la Germania rappresenta sullo scacchiere mondiale.
La maggiore rivelazione riguardo alla vita di una delle donne più influenti al mondo è firmata dal giornalista Stefan Kornelius, del quotidiano Süddeutsche Zeitung. La sua biografia Angela Merkel – La cancelliera e il suo mondo, rivela che il nonno di Merkel era polacco. E se suo padre non avesse cambiato in “Kasner” il suo cognome, la cancelliera sarebbe nata “Kazmierczak”. Il cognome “Merkel”, come invece è noto, è quello del suo primo marito. La pubblicazione della notizia non sembra avere infastidito la cancelliera, ed è stata ricevuta con gioia in Polonia tanto che il premier polacco Donald Tusk si trovava a fianco di Merkel lo scorso lunedì a Berlino alla presentazione del libro.
Per il resto, la descrizione di Kornelius rispecchia abbastanza ciò che si è sempre scritto della dama di ferro: una persona che ha ottima memoria, che non esita a rimproverare i collaboratori e che tende ad allontanare o mantenere a distanza personaggi scomodi o giornalisti inopportuni. Un po’ di pepe a ciò che già si sapeva dei comportamenti privati della leader più influente in europa, viene offerto da Nikolaus Blome, vicedirettore del quotidiano Bild, in Angela Merkel. La regina dell’indugio (Pantheon). Contrariamente a quanto può suggerire il titolo, non è certo un testo critico, si limita piuttosto a “rivelare” che Merkel impreca, a volte anche in pubblico e ad alta voce, dicendo “Scheisse!” (merda!), un po’ come tutti i tedeschi. Nel privato, stando a Blome, è una donna amorevole che serve personalmente la colazione al marito al mattino e che cucina: il suo piatto forte sono gli involtini di manzo.
Uno dei testi finora più critici contro la cancelliera si trova già in libreria ed è Madre Compromesso: perché la nazione non ha bisogno di Angela Merkel e la sua politica (edizioni Westend). Il giornalista della Frankfurter Rundschau, Stephan Hebel, descrive Merkel come «una marionetta dei mercati» e critica puntualmente «la messa in scena dei telegiornali» di stato. Hebel è un giornalista politico che, a suo parere, gode di una posizione privilegiata Perché non scrive di politica da Berlino dove «la mancanza di distanza» fa perdere la prospettiva. «In due decenni di osservazione politica non ho mai osservato una contraddizione tanto grande tra la personalità politica e le sue scelte. A nessuno è mai riuscito di agire così apertamente contro gli interessi della maggioranza riuscendo contemporaneamente a raccogliere l’ampio consenso di questa», denuncia Hebel in un testo che vuole essere la puntigliosa analisi delle politiche reali di fronte alla loro messa in scena pubblica.
Infine rimane grande attesa per il volume della casa editrice Piper, di Günther Lachmann e Ralf Georg Reuth, che dovrebbe far luce su un territorio fino ad ora rimasto nell’ombra, così come indica il titolo: La prima vita di Angela M. «La ambiziosa fisica che apparteneva all’élite scientifica marcata dall’Unione Sovietica dello stato della Sed, si diede da fare dal 1989 per un socialismo democratico», secondo quanto si legge in una nota stampa diffusa dalla casa editrice. In copertina, la foto in bianco e nero di una giovane Merkel con i capelli corti sembra annunciare rivelazioni sulla sua gioventù. Le firme appartengono rispettivamente a Bild e Die Welt, due testate del gruppo Springer Verlag, uno dei più grandi in Europa, tradizionalmente vicino alla cancelliera.
Twitter: @NenaDarling