BERLINO – Le autorità migratorie della città di Amburgo accusano l’Italia di aver incoraggiato i rifugiati africani a recarsi in Germania. Solo nella città anseatica al nord del paese sono stati registrati diversi rifugiati originari di Libia, Togo e Ghana che avrebbero dovuto essere gestiti dall’Italia. Precedentemente, l’agenzia stampa tedesca Dpa aveva fatto filtrare un documento del ministero degli Interni in cui si denunciava che l’Italia avrebbe offerto documenti provvisori e un aiuto economico di 500 euro per gli «indocumentati» provenienti dal continente africano con l’invito esplicito a recarsi oltralpe. Una fonte del ministero dell’Interno tedesco ha confermato l’esistenza del documento e ha segnalato la disponibilità dell’Italia a riaccogliere gli immigrati inviati in Germania.
Si tratta di circa 300 gli immigrati africani registrati nella sola città di Amburgo che hanno esplicitamente detto di essere stati spediti dall’Italia. «Le persone che arrivano dall’Africa non hanno qui praticamente alcuna possibilità», ha detto il senatore alle Politiche Sociali di Amburgo Detlef Scheele, «diversamente dall’Italia, infatti, non hanno qui la possibilità di lavorare. Questo è il quadro legale, ed è sbagliato creare false aspettative». «Cerchiamo di verificare ora la possibilità di rispedire gli interessati in Italia», ha aggiunto. E la polemica monta. «Cittadini di stati terzi avrebbero ottenuto, stando alle loro dichiarazioni, una somma di 500 euro dalle autorità italiane se accettavano di abbandonare il paese per recarsi altrove», secondo quanto si legge in una lettera di due pagine che il ministero degli Interni avrebbe mandato alle autorità migratorie dei vari stati federati tedeschi, e che è stata filtrata dall’agenzia stampa tedesca. «Ai rifugiati viene consegnato il denaro con il consiglio di recarsi in Germania». Fonti del ministero hanno anche confermato a Linkiesta che gli immigrati avevano documenti emessi dall’Italia.
Il viaggio dei rifugiati indocumentati verrebbe reso possibile da parte dell’Italia attraverso la facilitazione di documenti provvisori e permessi di soggiorno validi per l’intera area di Schengen. L’accordo firmato tanto dall’Italia come dalla Germania, prevede i cittadini che i cosiddetti “Stati Terzi” possano muoversi liberamente per un massimo di tre mesi. Molti di loro arrivati in Germania non si sarebbero però attenuti alla regola. Le autorità di Amburgo hanno denunciato il fenomeno dopo aver registrato la presenza di accampamenti di cittadini africani i cui permessi di soggiorno erano scaduti.
Una situazione simile era già stata registrata lo scorso mese di marzo, quando il ministro bavarese Joachim Herrmann chiese un intervento a livello europeo del ministro degli Esteri, Guido Westerwelle, dopo che la polizia tedesca fermò lungo l’autostrada austriaca Inntal (A12), sei migranti africani e iracheni su un pullman di linea italiano diretto in Germania. Secondo quanto reso noto allora dalla polizia bavarese i migranti volevano trasferirsi in Germania, con il permesso temporaneo concesso dall’Italia. In totale si registrarono allora 120 casi simili. Secondo la stampa tedesca, tra le cause di questa situazione, ci sarebbe la necessità per l’Italia di chiudere numerosi centri d’accoglienza.